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Nuovi MacBook senza Firewire, sale la protesta

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Un problema dei nuovi MacBook? La mancanza di una porta Firewire. Nonostante diversi siti avessero nei giorni scorsi anticipato, dando uno sguardo agli chassis delle macchine, la sparizione del popolare (nel mondo Mac) sistema di connessione per le periferiche, la conferma della sua assenza sta suscitando, eufemisticamente, un vasto dibattito che in qualche caso sfocia in vere e proprie proteste organizzate e condivise, specie sui forum.

In questi spazi di discussione, tra cui anche il nostro, gli argomenti avanzati per contestare la scelta di Apple sono diversi, alcuni anche piuttosto solidi. Altri sono stati raccolti via email dal nostro sito con utenti decisamente arrabbiati nei confronti di Cupertino.

Uno dei principali motivi di contestazione è nel fatto che chi ha intenzione di fare video digitale usando formati che consentono una post lavorazione (non necessariamente professionale, come il DV non compresso), non trova più una risposta nel MacBook. Al momento la maggior parte delle telecamere con porta USB che sarebbero compatibili con i nuovi portatili, registrano infatti in MPEG2 e questo non viene ritenuto accettabile da una buona parte dell’utenza che fa un uso minimamente intensivo del video. Diverse telecamere ad alta definizione sono ancora legate al Firewire.

Una seconda ragione altrettanto valida è che chi ha una delle vecchie telecamere con porta Firewire e ha intenzione di cambiare il Mac portatile, sarà  costretto a farlo optando per il MacBook Pro per non essere costretto a cambiare l’attrezzatura. Lo stesso si può dire di chi ha periferiche Firewire o anche semplicemente dischi fissi Firewire che Apple stessa ha promosso in passato come superiori ai dischi Usb.

Un terzo argomento molto gettonato verte sull’impossibilità  di usare il target Mode, la modalità  con cui un computer viene temporaneamente trasformato in un semplice disco fisso per trasferire file. Questa funzione è parte del processo che Apple consiglia per migrare da un Mac ad un altro Mac i proprio documenti e le proprie preferenze. In qualche forum si legge di amministratori di sistema che si dichiarano pronti a passare a PC a fronte dell’impossibilità  di usare il target mode: “visto che si deve spendere del tempo, tanto vale spenderlo per passare da Mac a PC e si spende meno”.

D’altra parte al momento non esistono soluzioni alternative a chi vuole Firewire e un MacBook di nuova generazione. Adattatori per passare da un formato all’altro non sono in commercio.

Apple non ha ancora fatto ufficialmente fatto sentire la sua voce in proposito, lasciando nell’incertezza chi si chiede per quale ragione abbia scelto di cancellare Firewire. Sicuramente il motivo non è sicuramente nel risparmio economico di qualche dollaro; più probabile che si tratti di ragioni di marketing del prodotto. MacBook e MacBook Pro sarebbero stati troppo simili, già  più di quanto non lo sono alle condizioni attuali, se avessero avuto anche le stesse porte per le periferiche. Probabile che Apple togliendo la Firewire dalle macchine entry level abbia così cercato di spingere i professionisti del video a pensare solo ai MacBook Pro che hanno anche schede video più adatte al mercato di riferimento di questa categoria e al software (FinalCut) usato da essa. Ai “dilettanti” dovrebbe bastare, ha probabilmente pensato Apple, la porta Usb e la crescente pletora di telecamere Usb ed iMovie.

Da parte di chi, come nel nostro caso, si limita ad osservare e a presentare i fatti, l’unico consiglio possibile per chi vuole a tutti i costi un Mac con Firewire in fattore di forma portatile e pensa che i Pro siano troppo costosi, è quello di tenere in considerazione il MacBook bianco con case in plastica. Non solo questo computer ha una porta Firewire, ma è anche dotato di masterizzatore DVD e costa solo 949 euro. La scheda grafica non è al top, ma sicuramente come stazione portatile per il video alla portata di tutte le tasche continua a non sfigurare.

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