[banner]…[/banner]
Le vendite dei nuovi MacBook Pro con Touch Bar non saranno entusiasmanti. Lo dice l’analista Ming-Chi Kuo di KGI in un primo resoconto a pochi giorni dalla presentazione dell’hardware osservando, probabilmente, la ricaduta sugli ordinativi.
Kuo, un importante e accreditato esperto del mondo della Mela quando si tratta di leggere nel suo futuro, bolla la domanda iniziale come “tiepida”. Tra le colpe del presunto scarso interesse: i prezzi superiori alle attese, con i modelli da 13″ e 15″ con Touch Bar che negli USA partono rispettivamente da 1799$ e 2399$. Di contro, a marzo dello scorso anno il 13″ era venduto a 1299$, e a maggio la variante da 15″ partiva da 1999$.
Oltre ai costi, Kuo afferma che alcuni cambiamenti radicali sono deludenti per alcuni utenti. Tra gli elementi citati dall’analista: l’uso esclusivo della porta USB-C, la rimozione dello slot SDXC card, l’impossibilità di scegliere configurazioni con quantità di memoria RAM superiori a 16GB.
Secondo l’analista per il primo trimestre del 2017 le richieste di vecchi MacBook rimarranno stabili, prevedendo invece un declino tra il 15% e il 25% nelle spedizioni globali rispetto al trimestre dell’anno precedente per l’inferiore interesse verso i nuovi modelli. In concreto prevede nel primo trimestre la spedizione di tre milioni di MacBook, un dato “piatto” rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Kuo è a ogni modo ottimista per il 2017 e ritiene che nella seconda metà dell’anno Apple abbasserà i prezzi dei MacBook Pro con Touch Bar per accelerare la vendita nei canali di distribuzione. Apple tipicamente riduce i prezzi dopo un anno dal lancio offrendo altresì sconti sui vecchi sistemi.
I consumatori saranno più in là disposti a passare ai MacBook Pro man mano che nuovi accessori e dispositivi USB-C arriveranno, diventando quelli prelevanti sul mercato e gli sviluppatori offriranno soluzioni che tengono conto della Touch Bar. L’analista scrive che in un aggiornamento per la seconda metà del 2017 Apple potrebbe offrire macchine con supporto a 32GB di RAM, opzione vincolante per particolari professionisti.
Gli attuali MacBook con processore Intel Skylake supportano la memoria LPDDR3, specifica che consente di supportare un massimo di 16GB di RAM. Le future CPU Cannonlake (quelle che dovremmo vedere in futuri MacBook) supportano lo standard LPDDR4, migliore dal punto dei visti dei consumi energetici. Resta da vedere se Intel riuscirà effettivamente a produrre i Cannonlake di cui Apple ha bisogno; in alternativa dovrà usare i Coffee Lake con supporto delle specifiche LPDDR3 già viste su Skylake.