Se c’era un dubbio sulla potenza di elaborazione dei nuovi modelli di MacBook Pro usciti questa settimana la prova con Artlantis Studio 3.0 dovrebbe fugarla.
Macitynet ha compiuto un primo giro di test di rendering con l’applicativo di Abvent in grado di sfruttare i core multipli dei processori Intel per velocizzare le operazione di calcolo delle scene. I test che vedete riportati nella tabella qui sotto danno risposte univoche: a parte l’unico (Expo) che sembra avere ha ormai poche variazioni perché si svolge in tempi ristrettissimi quello del calcolo di una scena in esterno (Envelope) e quello di interni (Flat Final) mostrano veramente le capacità dei nuovi processori per portatili.
In pratica il modello di MacBook Pro da 15″ di prezzo “intermedio” -1749 Euro- con il suo i5 da 2.4 Ghz ha un tempo di elaborazione del 28% inferiore a quello del modello top della serie precendente (MacBook Pro con Core 2 Duo 2.8 Ghz) che costava 2099 Euro.
Ovviamente prestazioni migliorano ancora con l’aumentare dei GHz dell’i5 e comunque superano quelle dei Core 2 Duo anche da 3.06 GHz dei modelli base di iMac.
Se passiamo ai processori i7 che hanno 4 Core reali e 8 Virtuali le prestazioni aumentano ancora sensibilmente ma al momento abbiamo potuto provare solo la versione per iMac.
E’ indubbio che l’incremento di capacità elaborative per chi usa applicazioni che sfruttano core molteplici (calcolo matematico, rendering, compressione e rendering video) non è marginale e può rendere interessante l’acquisto anche a chi ha un MacBook di due generazioni fa.
Non dimentichiamo inoltre che pure le capacità di elaborazione video grazie alle nuove schede grafiche e la durata della batteria possono rappresentare un incentivo alla scelta dei nuovi portatili con i5 e i7.