La discussione intorno all’esternalizzazione della produzione Apple in Cina ha sempre affrontato non solo le tematiche legate all’etica del lavoro, con i riflettori puntati sulle condizioni di lavoro degli operai cinesi, ma anche la perdita di posti di lavoro negli USA, sacrificata da Apple per far fronte all’ingente domanda dei clienti, insostenibile per i ritmi produttivi statunitensi.
E’ dunque interessante la recente scoperta di un lettore di Fortune, che acquistando uno dei nuovi iMac da 21 pollici si è ritrovato fra le mani un prodotto dichiaratamente assemblato in USA, con tanto di etichetta ufficiale sul retro dell’esemplare. Solitamente alcuni esemplare segnalavano già la stessa dicitura, ma si trattava di prodotti ricondizionati o personalizzati; in questo caso invece l’iMac acquistato è un prodotto nuovo acquistato da B&H Photo.
Le ragione dell’assemblaggio in USA potrebbe essere legata alla ancora scarsa fornitura di iMac disponibili sul mercato, anche se la speranza di alcuni è che Apple si stia muovendo per cercare di riportare nuovamente in america parte dell’offerta di lavoro. Fu lo stesso Tim Cook a sostenere il suo desiderio e la sua volontà di riuscire a riportare parte della forza lavoro in USA, promettendo che Apple avrebbe fatto del suo meglio per riuscirci.