Negli Stati Uniti sono in corso delle indagini che riguardano Huawei. La società cinese che sviluppa, produce e commercializza prodotti, sistemi e soluzioni di rete e telecomunicazioni, è indagata per furti di segreti commerciali ad aziende. È quanto riferisce il Wall Street Journal in un articolo spiegando che gli inquirenti sospettano il furto di segreti commerciali a danno di gruppi statunitensi come la compagnia telefonica T-Mobile.
Già nel 2014 i cinesi era stati accusati di avere rubato proprietà intellettuali legate a un robot di T-Mobile sfruttato nei test di controllo qualità per gli smartphone e una giuria ha stabilito la colpevolezza di Huawei nel maggio del 2017.
L’inchiesta mette sotto pressione Huawei dopo il fermo della direttrice finanziaria dell’azienda Meng Wanzhou (nonché figlia del fondatore), arrestata in Canada il primo dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti, che ne chiedono l’estradizione con l’accusa di avere violato sanzioni legate all’Iran. Meng è intanto stata rilasciata su cauzione e il fondatore dell’azienda cinese, Ren Zhengfei, ha rotto il silenzio dopo anni per spiegare alla stampa internazionale che la sua azienda non agisce per conto del governo. Il fermo di Lady Huawei non è piaciuto ai cinesi e molte aziende locali starebbero boicottando società come Apple.
A complicare ulteriormente la faccenda, il recente arresto in Polonia di un manager di Huawei, accusato di spionaggio per conto del governo cinese. La sede di Huawei a Varsavia e quella del gestore Orange Polska sono state perquisite. I servizi britannici e l’intelligence USA sconsigliano l’uso di dispositivi e apparati di Huawei giacché sospettano l’integrazione di backdoor e software al servizio dello spionaggio cinese.