Gli overlay di Google Earth permettono a terze parti di sovrapporre e aggiungere punti di interesse alle foto satellitari del Pianeta, rendendo così disponibili località ed eventi particolari visualizzabili durante l’esplorazione della Terra.
Ora il motore di ricerca di Google Earth offre la possibilità di eseguire ricerche attraverso i file KML (Keyhole Markup Language) che gli sviluppatori hanno creato per aggiungere e inserire dati alle mappe del software.
“Ora gli utenti possono cercare attraverso tutti i file KML, rendendo così accessibili per la navigazione e l’esplorazione del Globo i milioni di layers creati per Google Earth disponibili sul Web” La dichiarazione di Chikai Ohazama, uno dei product manager di Google Earth, è apparsa su un blog ufficiale della compagnia con l’annuncio che prossimamente queste funzioni saranno integrate anche nel sito Web di cartografia Google Maps.
Realizzando overlay in file formato KML, gli utenti possono creare marcatori per individuare con precisione località specifiche, rendendo di volta in volta Google Earth un archivio delle società di una particolare zona geografica, un data base delle abitazioni e degli edifici in vendita, un elenco completo di opere di architettura, un data base di fatti e località storici e così via.
Gli utenti che utilizzano gli archivi KML possono essere singoli privati oppure grandi organizzazioni e società , come per esempio Discovery Networks e National Geographics.
I più grandi concorrenti di Google come Microsoft, Yahoo, America Online e Ask.com stanno investendo molto in servizi di cartografia e localizzazione geografica simili a quelli offerti dal gigante delle ricerche su Internet. Il giro d’affari derivante dagli investimenti pubblicitari per i motori di ricerca di questo tipo è previsto in forte crescita: da 3,4 miliardi di dollari del 2005, fino ai 13 miliardi attesi entro il 2010.
[A cura di L. M. Grandi]