Un’azione antitrust del Dipartimento di giustizia nei confronti di Google potrebbe comportare perdite miliardarie per Apple dal settore servizi.
Il Dipartimento di Giustizia sta esaminando la legittimità dei pagamenti annuali di Big G a Apple , versamente effettuati affinché Google continui a rimanere il motore di ricerca di default su iPhone, iPad, ecc.
È ovviamente possibile modificare il motore di ricerca di default ma la maggiorparte delle persone non lo fa, e molti non sanno neanche che esistono alternative a Google (una su tutte DuckDuckGo)
Gli utenti iPhone e iPad, scrive 9to5Mac, sono una fonte estremamente redditizia di entrate per Google; non solo perché questi portano traffico ai vari siti ma anche perché il bacino in questione è particolarmente prezioso dal punto di vista demografico.
A tutela della propria posizione, Google versa annualmente a Apple una somma, probabilmente simile a quella che Cupertino ottiene dai soli incassi pubblicitari di suoi servizi.
Nessuna delle due aziende ha rivelato pubblicamente le cifre in ballo, e Apple aggiunge genericamente le entrate in questione negli annunci dei risultati dei vari trimestri nella categoria “Servizi”. Da un’azione legale del 2014 era emerso che all’epoca si parlava di un miliardo di dollari l’anno. Da allora i numeri sono cresciuti, e stime riferiscono che le entrate di Apple da Google potrebbero essere arrivate a 3 miliardi nel 2017, a 8 miliardi nel 2018, a 15 miliardi nel 2021 e le stime per il 2022 indicano numeri tra i 18 e i 20 miliardi di dollari.
Prendendo in considerazione la sola voce “Servizi” nell’ultimo trimestre di Apple, Cupertino ha dichiarato per i ricavi relativi ai soli servizi entrate superiori ai 77 miliardi di dollari; se 15 miliardi arrivano da Google, si tratta di ben il 19% del valore.
Le entrate in questione potrebbero essere a rischio: come riferisce Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia statunitense ha puntato il dito contro Google, accusata di comportamenti anticoncorrenziali, pagando Apple per consolidare la propria posizione dominante nel settore delle ricerche.
“Google versa miliardi di dollari ogni anno a Apple, Samsung e altre colossi della telefonia per mantenere illegalmente la propria posizione di numero uno nei motori di ricerca”, ha riferito al Dipartimento il legale Kenneth Dintzer; quest’ultimo non ha rivelato l’ammontare delle somme in ballo pagate da Google per imporre il suo motore di ricerca come quello di default ma descrive i pagamenti come “numeri enormi”.
Big G investe miliardi per lasciare Google come motore di ricerca per impostazione predefinita sapendo che le persone non cambiano questo parametro, ha riferito il legale del Dipartimento al Giudice Amit Mehta nel corso di un’audizione a Washington, spiegando che comprano l’esclusività del default perché questa impostazioei è per loro estremamente importante. I contratti che Google firma annualmente con i vari big del settore, sono alla base di una nuova causa antitrust che l’azienda si troverà probabilmente ad affrontare contro il monopolio nel settore delle ricerche. Da anni il problema è sotto gli occhi di tutti e per molti ora è arrivato il momento di agire, con un intervento dell’antitrust.