Apple e Google stanno violando normative antitrust con i loro sistemi di gestione delle app. Ad affermarlo è la Commissione giapponese per la concorrenza e la tutela dei consumatori sostenendo la necessità di nuove regolamentazioni al fine di prevenire comportamenti anticoncorrenziali da parte delle piattaforme tech.
A riferire la notizia è il quotidiano giapponese Nikkei, citando un report dell’autorità antitrust dal quale emerge che le due aziende in questione operano in regime di duopolio con i sistemi operativi mobili; le due aziende IT, inoltre, dominano il mercato degli app store, dove – secondo la Commissione – “non c’è sufficiente pressione competitiva”.
L’Autorità di regolamentazione del Sol Levante chiede che Apple e Google consentano agli utenti la possibilità di pagare app e servizi con sistemi di pagamenti di terze parti, anziché obbligare gli utenti a sfruttare i sistemi di pagamento in-app offerti dall’App Store e dal Play Store.
Da luglio dello scorso anno, Google ha annunciato che permetterà agli sviluppatori di app diverse dai giochi di offrire metodi di pagamento alternativi per gli utenti di alcune nazioni.
Apple, rispondendo alla Commissione giapponese, ha fatto sapere che, a suo modo di vedere, il modello basato sulle commissioni è il modo migliore per incoraggiare lo sviluppo; Google ha fatto notare che le commissioni richieste sono del 15% e a volte anche meno.
La commissione punta il dito contro Apple e Google non solo per gli App Store ma anche perché, a suo dire, manipolano i risultati delle ricerche, favorendo nei negozi digitali le loro app anziché quelle dei competitor, pratica che le due aziende negano.
L’FTC giapponese invita a predisporre apposite norme per impedire il comportamento anticoncorrenziale, e riferisce che ha in previsione di lavorare su novità legislative con il Consiglio di governo su questioni legate alla competizione sui canali digitali.
In Europa, lo ricordiamo, quest’anno entrerà in vigore il Digital Markets Act, regolamento europeo sui mercati digitali che mira a contrastare gli abusi di posizione dominante e prevede diversi obblighi ai quali anche Apple si dovrà adeguare.
Anche secondo il governo USA gli App Store frenano l’innovazione.