“iMac nasce dal matrimonio tra l’eccitazione di internet con la semplicità di Macintosh”: con questa frase Steve Jobs presentò al pubblico per la prima volta in una estate newyorkese quello che sarebbe stato il prodotto che avrebbe riportato Apple ad essere concepita come il motore dell’innovazione informatica.
Il computer desktop per tutti di Apple si collocava in una griglia due per due che ospitava i PowerBook e i Desktop G3 e avrebbe accolto anche l’iBook nell’anno successivo e la sua “i” voleva anche significare individual, instruct, inform, inspire: un computer per il singolo utente, per l’education, per informare e per ispirare.
Non c’è dubbio che iMac abbia rappresentato l’ispirazione per una tutta una serie di prodotti di Apple e delle concorrenza influendo sul costume, sulla grafica e sul design di una intera generazione.
Il concetto “all in one” ripreso dal Mac originale del 1984 è ancora oggi vincente nella produzione Apple e iMac è per molti, anche nell’era del predominio dei portatili, il modo migliore per avvicinarsi ad un computer potente, compatto e affascinante, in grado di essere ospitato nella cameretta dello studente o negli uffici di studi di progettazione.
In questi anni siamo passati dal colore Bondi Blue, ispirato ad una spiaggia australiana, che cozzava contro il “grigiume” dei concorrenti al bianco lucido degli attuali modelli passando per modelli colorati e persino in versione fantasia con ispirazione all’epoca hippy (forse per qualche strana reminescenza giovanile di Steve Jobs).
La forma è passata da quella di una TV trasportabile con maniglia a quella di una lampada con base semisferica a quella ultrapiatta dei modelli attuali che saranno rinnovati con tutta probabilità oggi 7 agosto.
Nel filmato che vedete qui sotto e che per molti fattori è poco conosciuto ai più vediamo uno Steve Jobs, in una delle poche occasioni recenti in cui si presenta con una “mise” quasi manageriale, che esalta come è logico tutte le innovazioni della creatura a cui ha dedicato il primo anno del suo ritorno alla guida di Apple.
Fa sorridere un po’ l’esaltazione del mouse rotondo rivelatosi il punto debole dal punto di vista ergonomico (e sostituito più avanti a furor di popolo) ma tante intuizioni e scelte drastiche (eliminazione del floppy, scelta di USB come interfaccia I/O) si sono dimostrate vincenti.
Una visione interessante in attesa degli iMac che verranno…