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L’Italia dice stop alla false recensioni, obbligo di registrarsi per recensire ristoranti e hotel

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L’Italia vuole aprire una strada: certificare la propria identità per recensire un ristorante o un Hotel. E poi anche dimostrare di esserci stati in quella struttura. È questo quel che accadrà se un disegno di legge proposto dal Ministero del turismo andrà in porto.

L’approvazione della norma, che dovrà essere sottoposta all’approvazione del parlamento, viene annunciata da Daniela Santanchè che regge il dicastero in un video nel quale il ministro dettaglia il provvedimento che nasce «per contrastare le recensioni false “segna un passo importante per la tutela delle nostre imprese».

Santanchè: stop ad una pratica che danneggia il turismo

«Che cosa cambierà? Innanzitutto – dice il ministro che aveva preannunciato il provvedimento qualche tempo fa – che chi scrive una recensione deve essere identificato, occorre la certezza che chi recensisce abbia usufruito effettivamente dei servizi. Questo è certamente il passo principale. Oggi si possono comprare dei pacchetti di recensioni che sono assolutamente false. Questo provvedimento serve a contrastare questo fenomeno e ringrazio anche il ministro Urso – sottolinea Santanchè – perché lo abbiamo studiato insieme, e insieme metteremo fine a questa pratica illegale: ci sarà più trasparenza e, soprattutto, non ci sarà una concorrenza sleale”.

Ricordiamo che in passato il fenomeno delle false recensioni o semplicemente del “shit storm” causato da fatti anche del tutto esterni alla vera qualità del servizio, è stato in grado di provocare danni incredibili alle strutture; in casi inversi, false recensioni positive (chi non ha mai notato in un ristorante o in un Hotel centinaia di post di utenti con uno o due messaggi in tutto nella loro storia su piattaforme come Tripdvisor?) il fiorire di business immeritati.

Il ministero stima che dalle recensioni pagate o comunque false, l’impatto sulle attività di ristorazione può arrivare dal 6% fino al 30%.

Il provvedimento ha norme che nello spirito sono molto stringenti.

Come funzionerà

Come accennato secondo il decreto legge, chi recensisce il ristorante o l’hotel deve dimostrare la propria identità e l’effettivo utilizzo del servizio con un nota che deve essere “dettagliata e pertinente”. Niente quindi cento caratteri per dire che abbiamo avuto un “ottimo pranzo e il cameriere “Michele” è stato fantastico” oppure  che un “Hotel fa schifo, ha le camere sporche e il bagno rotto”. In più la recensione deve essere fatta entro quindici giorni dal momento in cui siamo stati a tavola o abbiamo dormito nell’albergo.

Quando la recensione è stata pubblicata il titolare o il legale rappresentante della struttura recensita ha il diritto di replicare e richiedere la cancellazione delle recensioni quando si verifica che chi ha scritto l’articolo ha postato una recensione impropria o falsa oppure non è neppure stato ospite.

Stop anche al malcostume di acquisto o vendita di recensioni a tutti i livelli (tra imprenditori e intermediari specializzati in questa pratica), incentivi per influenza il contenuto, e pagamenti veri e propri.

Vigilerà l’Agcom

A vigilare sarà l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Da qui partiranno i condotta che saranno imposti ai gestori delle piattaforme online. A loro toccherà instaurare un sistema per verificare l’identità dell’autore della recensione e l’autenticità del testo.

Sarà anche necessario offrire garanzia sulla trasparenza, l’imparzialità e dare gli strumenti per garantire un contraddittorio. Ovviamente sara necessario instaurare un meccanismo per rimuove la recensione e garantire la correttezza di tutti i testi. Incluso far sì che non appaiono contenuti promozionali non dichiarati (quindi realizzati dalla piattaforma).

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