Nei giorni scorsi, Barbra Streisand ha raccontato di avere chiamato il CEO Tim Cook per fargli sapere che Siri non pronuncia correttamente il suo cognome (anziché “Strei-sand”, si sente “Strei-zand”). L’amministratore delegato di Apple ha annotato la segnalazione e spiegato che la pronuncia in questione sarà impostata correttamente “con l’aggiornamento del 30 settembre”.
A quanto pare non è la prima volta che la cantante, attrice e produttrice statunitense chiama i piani di alti di Cupertino per risolvere suoi problemi. Intervistata da Good Morning Britain, ha raccontato che una volta chiamò anche Steve Jobs per un non meglio precisato problema al computer. «Non riuscivo a trovare la soluzione a un inconveniente sul mio computer e nessuno riusciva a capire il problema” ha raccontato, “nessun tecnico informatico” e così dissi: “Possiamo avere Steve Jobs al telefono?”. E così fu». Ma anche Steve Jobs, a quanto pare, non riuscì a trovare la soluzione.
“Di sicuro” continua, “gli spiegai la questione ma non riuscì a capire il problema”. “Mi passò un suo tecnico informatico ma anche questo non riuscì a comprendere. Fu divertente”.
Alzare il telefono per chiamare qualcuno in alto non era un problema neanche per Steve Jobs. In “Fire in the Valley” si racconta che, poco più che adolescente, cominciò a interessarsi all’elettronica e di come già all’epoca avesse un’incrollabile fiducia in se stesso. Benché timido, era capace di compiere con la massima tranquillità imprese piuttosto audaci. Per esempio quando ebbe bisogno di alcuni pezzi per un frequenzimetro che stava costruendo, alzò la cornetta del telefono e chiamò William Hewlett, socio fondatore della Hewlett-Packard, per chiederli aiuto. Jobs già allora sapeva essere convincente (di necessità, virtù: non era foraggiato finanziariamente come i suoi compagni di classe all’Homestead High e per guadagnare un po’ di soldi, vendeva e trafficava con attrezzature elettroniche). Per questa e altre curiosità sulla nascita di Apple vi rimandiamo a questo nostro articolo.
