La carenza mondiale di chip sta allungando i tempi di consegna di computer, smartphone, tablet, auto e altri prodotti ancora, e ad aggravare ulteriormente il problema è anche l’assenza di manodopera qualificata per le industrie del settore.
A scriverlo è il Wall Street Journal riferendo che le varie aziende che si occupano della produzione di chip faticano a trovare talenti e personale specializzato da impiegare nelle fonderie dove nascono i semiconduttori.
I vari produttori di chip sono sempre più preoccupati per il calo nell’offerta di lavoratori qualificati, un problema aggravato dalla più ampia scarsità di manodopera nel settore dell’elettronica in generale, e da lotte tra governi vari che puntano a sostenere la produzione in loco di chip.
Le procedure per la creazione dei microchip sono altamente automatizzate ma sono ad ogni modo necessarie competenze specifiche per operare con le apparecchiature high-tech usate nel processo di fabbricazione dei semiconduttori.
Tra i produttori che segnalano problemi di questo tipo ci sono colossi quali: Intel, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), Samsung e altri ancora, tutte aziende che hanno in cantiere importanti progetti di ampliamento. I piani di espansione richiedono ad ogni modo manodopera qualificata che non è facile trovare. Solo negli USA, ad esempio, per far fronte alla domanda prevista si calcola che saranno necessari entro il 2025 tra i 70.000 e i 90.000 addetti nel settore del silicio
Secondo i dati di 104 Job Bank, le lacune nel reclutamento del settore sono ai massimi livelli di sempre per più di sei anni di seguito a Taiwan, lo Stato asiatico che è ormai il punto di riferimento mondiale per la produzione di prodotti tecnologici e informatici.
I produttori di chip stanno studiando modi per attirare talenti ed esperti vari, con misure che prevedono salari più elevati, sostegni e maggiori legami con le università. Tutto questo a quanto pare non basta per via di un calo di interesse degli studenti, che preferiscono trovare lavoro in settori quali la produzione di software o i servizi internet.
L’assenza di tecnici altamente specializzati, spiega ancora il WSJ, è vista come una minaccia per Taiwan, e negli USA i vari produttori stanno esercitando pressione sui legislatori per permettere l’assunzione di personale che proviene dall’estero. Persino in Cina si segnala la necessità di lavoratori nel settore della produzione di semiconduttori. I dipendenti nel settore sono quasi raddoppiati negli ultimi cinque anni e già nel 2020 si evidenziava la carenza di almeno 250.000 ingegneri specializzati.