Nel controinterrogatorio da parte dell’avvocato di Apple a Tim Sweeney CEO di Epic Games, il dirigente ha ammesso di preferire iPhone per la maggiore attenzione a sicurezza e privacy rispetto ad Android, e ha anche confermato che la sua società trattiene una percentuale del 40% del fatturato quando pubblica giochi di altri sviluppatori.
Due dichiarazioni, ma non sono le uniche, che sembrano compromettere non poco le accuse che Epic Games rivolge ad Apple, cioè quelle di essere un giadino chiuso, di richiedere commissioni esose e in ultima istanza di operare di fatto in un regime di monopolio. L’avvocato di Apple Richard Doren ha sottolineato che gli utenti iOS possono giocare anche con utenti di altre piattaforme hardware, mentre in una mail Sweeney lamentava che Sony non lo permetteva, una funzione che il colosso giapponese ha abilitato solo nel 2018.
Allo stesso modo Apple permette ai giocatori iOS di usare la moneta virtuale di Epic, anche se acquistata su altre piattaforme, mentre Sony che è anche un investitore in Epic non lo permette, come riporta Bloomberg. Interrogato su entrambe le questioni, Sweeney di Epic ha confermato che Sony non ha mai autorizzato l’uso della moneta virtuale cross platform pur avendo abilitato le partite multiplayer con utenti di altre piattaforme.
L’avvocato di Apple ha poi chiesto a Sweeney come mai usa iPhone invece di Android, sottolineando che le regole di App Store sono state studiate per proteggere i consumatori da malware e minacce di sicurezza. Per Apple sicurezza e privacy sono «Fattori di differenziazione fondamentali» ha dichiarato Doren domandando «Personalmente preferisce usare iPhone perché l’approccio di Apple alla protezione della sua privacy è superiore a quello di Google?». «Questo è uno dei motivi» ha risposto il CEO di Epic Games.
Nel controinterrogatorio Sweeney ha confermato che Epic Games trattiene una commissione del 40% quando pubblica giochi di altri sviluppatori, precisando però la differenza con App Store, perché un editore di software sostiene più costi, incluso il finanziamento dello sviluppo e il marketing. Infine l’avvocato di Apple ha dichiarato che poco prima che Epic facesse causa ad Apple aveva richiesto a Cupertino un contratto speciale che le permettesse di usare il suo sistema di pagamenti aggirando le tariffe di App Store. Alla domanda dell’avvocato «Avrebbe accettato un accordo con Apple solo per Epic e non per altri sviluppatori?.
Il dirigente ha ammesso che lo avrebbe fatto. Una dichiarazione che indebolisce la creazione e partecipazione alla coalizione per l’equità delle app insieme ad altri sviluppatori, che sembra così una scelta secondaria e obbligata per Epic creata per i propri scopi, cavalcando il malcontento di alcuni.
Tutti gli sviluppi del processo Apple contro Epic Games per il caso Fortnite sono disponibili da questa pagina.