Fermare il rischio che qualcuno possa scambiare pere con le mele. Forse è questa la ragione per cui Apple ha messo in azione i suoi legali contro Prepear, un piccolo sviluppatore che ha un’applicazione con un logo a forma di pera. Eppure dovrebbe essere difficile confondere un business che si occupa di ricerca di prodotti gastronomici con uno che vende telefoni e computer. La vicenda e stata portata a galla dai fondatori dell’azienda, scioccati da un lato per l’aggressività di Apple ma disposti dall’altro ad andare fino in fondo in quella che si preannuncia una battaglia legale che non ammette sconti per nessuno.
«Ci sta chiedendo di cambiare il nostro logo, a forma di pera, che utilizziamo per rappresentare il nostro servizio, gestito attraverso un’app con cui facilitiamo la pianificazione dei pasti e il rintracciamento di nuove ricette». Un’offerta che si rifà a quello di Super Healthy Kids, altra piattaforma particolarmente apprezzata oltreoceano. Prepear è una società molto piccola, con uno staff composto da soli cinque membri. Per questa causa ha già speso “molte migliaia di dollari” ed è stata perfino costretta a licenziare un membro del personale per rientrare nelle spese. Ma non demorde.
Pare che Apple si sia opposta a dozzine di altre società in possesso di loghi rappresentati da un frutto. Aziende molto più piccole e che alla fine, non potendo permettersi le decine di migliaia di dollari necessarie per combattere un’azione legale del genere, si sono viste costrette a rinunciare al marchio. «Ci sentiamo in dovere di andare fino in fondo, sebbene abbiamo la piena consapevolezza del fatto che ciò richiederà ulteriori esborsi legali» ha spiegato uno dei fondatori della società «Abbiamo l’obbligo morale di prendere una posizione contro l’azione legale aggressiva di Apple».
La società ha lanciato una petizione su Change.org per “porre fine all’aggressiva opposizione di Apple alle aziende con loghi di frutta”. Nel momento in cui scriviamo hanno già raccolto 22.000 firme. «E’ un’esperienza terrificante essere attaccati legalmente da una delle aziende più grandi del mondo, in special modo quando è chiaro, come nel nostro caso, che non stiamo facendo nulla di sbagliato» ha continuato «Adesso capiamo perché la maggior parte delle aziende si arrende e cambia il proprio logo». Una richiesta, quella di Apple, a cui invece Prepear non vuole cedere anche per dare un messaggio alle grandi aziende tecnologiche, perché «Il bullismo sulle piccole imprese ha delle conseguenze».