Non è stato approvato il disegno di legge che in California era stato ideato per sanzionare le aziende che producono smartphone inaccessibili alle forze dell’ordine. I membri dell’Assemblea dello Stato della California hanno esaminato la proposta evidenziando che questa poteva mettere in pericolo la sicurezza e rappresentare un inutile aggravio per le aziende tecnologiche dello stato.
Il deputato Jim Cooper aveva presentato la proposta a gennaio, prevedendo originariamente che ogni produttore di smartphone fosse obbligato a vendere all’interno dei confini dello stato, smartphone decifrabili nel punto vendita dove era stato acquistato; la proposta era stata successivamente modificata prevedendo per le aziende produttrici l’obbligo di funzionalità di sblocco per non incappare in pesanti sanzioni. Sin dall’inizio la proposta era stata criticata, considerata inefficace e impossibile da applicare.
“La proposta, sia prima che dopo le correzioni, metterebbe seriamente a repentaglio la sicurezza degli smartphone” ha scritto Rainey Reitman, attivista dell’Electronic Frontier Foundation (EFF); “avrebbe obbligato le aziende a dedicare risorse per cercare modi per aggirare le loro stesse tecniche di cifratura o a inserire backdoor per facilitare le funzioni di decifratura”.
Tra i dispositivi presi di mira, c’è ovviamente l’iPhone che da iOS 8 integra di serie nel sistema funzioni di codifica completa per l’unità di storage, impossibili da decifrare da altri dispositivi né da Apple.
Cooper aveva sostenuto con un tweet (dal suo iPhone) che la cifratura completa dei dischi metteva “a rischio “la sicurezza nazionale e la sicurezza dei nostri ragazzi”. Archiviata la sua proposta, un diverso ma simile disegno di legge a livello federale prospetta essenzialmente la stesa cosa. L’EFF invita utenti e attivisti a combattere contro la direttiva e altre simili, salvaguardando il futuro della sicurezza.