Intel ha deciso di ridurre gli stipendi dei dipendenti per cercare di ridurre le problematiche dopo warning e risultati trimestrali sotto attese, e inviare un segnale agli investitori. L’azienda ha recentemente annunciato risultati molto negativi per l’ultimo trimestre del 2022 (una variazione percentuale negativa del 6,83%) e confermato che intende rivedere le retribuzioni al ribasso. I tagli andranno dal 5% del salario base per i dipendenti di livello intermedio, fino al 25% per il CEO Pat Gelsinger.
Il sito SemiAnalysis riferisce di aver ricevuto conferma da diversi dipendenti che Intel avrebbe eliminato i premi trimestrali e sospeso i premi annuali. Il sistema di risparmio pensionistico (401k) che prevede sussidi con le imposte passa dal 5% al 2,5%, mentre gli scatti per meriti sono per il momento bloccati. Anche lo stipendio base dei dipendenti sarà a quanto pare ridotto in base al loro grado.
Intel ha bisogno di recuperare in fretta denaro. Fra ottobre e fine dicembre 2022 le ultime perdite notte sono pari a circa 700 milioni di dollari a fronte dei 4,6 miliardi di dollari di utile netto del Q4 2021, e le previsioni per il primo trimestre del 2023 non sono rosee. Il margine lordo si è fermato al 42,6% rispetto al 55,4% del 2021 e l’utile netto non ha superato gli 8 miliardi di dollari, scendendo del 60% rispetto ai 19,9 miliardi del 2021.
Un portavoce di Intel ha riferito che questi cambiamenti concepiti avranno un impatto significativo sui dirigenti e che “aiuteranno a sostenere gli investimenti e la forza lavoro complessiva”.
Annunciando i dati del Q4 2022, Intel aveva riferito: “Prevediamo che la debolezza macroeconomica persista almeno per tutta la prima metà dell’anno, con la possibilità di miglioramenti nella seconda metà. Tuttavia, data l’incertezza nel contesto attuale, non forniremo indicazioni sulle entrate oltre il primo trimestre”. La società prevede ricavi per 10,5-11,5 miliardi di dollari e un margine lordo del 34,1% per il Q1 2023. Intel aveva gi varato un piano di ristrutturazione con licenziamenti a fine 2022 con l’obiettivo di ridurre i costi di 3 miliardi di dollari nel 2023, prevedendo di arrivare a una cifra complessiva di 8-10 miliardi di dollari entro il 2025.