Apple Watch è ormai anche affare italiano: dal 26 giugno tutti voi potete collegarvi al sito ufficiale di Apple ed ordinare il primo smartwatch mai prodotto da Cupertino, da sfoggiare al polso con la tipica disinvoltura ed entusiasmo di un hipster alle prese con il suo nuovo gingillo tecnologico “progettato da Apple in California e assemblato in Cina”.
Macitynet ha testato approfonditamente Apple Watch, prima, dopo e durante, per potervi dare un giudizio onnicomprensivo e ponderato, maturato progressivamente con l’avanzare dell’utilizzo. Trovate la recensione dopo una settimana e dopo un mese e mezzo della versione sport, scritte da Settimio Perlini, e la recensione della versione con cinturino di acciaio inossidabile di Antonio Dini, dopo una settimana e dopo un mese.
Non vi bastano? Probabilmente non siete ancora convinti e se la titubanza è il sentimento che oggi più di ogni altro concorre ad allontanare il vostro polso da Apple Watch, per una volta proviamo ad alimentarne la sua tenacia illustrandovi le cinque ragioni per cui non comprerete un Apple Watch.
Non possedete un iPhone compatibile
Condizione essenziale per poter utilizzare un Apple Watch è possedere un iPhone. Non un iPhone qualunque: dovete possedere almeno un iPhone 5 o versione successive (5s, 5c, 6 o 6 Plus). Se possedete un modello più vecchio, niente Apple Watch per voi.
Una politica che differisce nettamente dalle precedenti scelte di Apple: i possessori di iPhone, iPod e iPad possono avere a casa indifferentemente un Mac o un PC, compatibilità trasversale che garantisce alla stragrande maggioranza degli utenti mondiali di poter godere delle tecnologie di Cupertino.
Per Apple Watch non è così. Ci vuole un iPhone specifico. Possedete un iPad? non importa, niente Apple Watch per voi. Nemmeno un Mac basta e figuriamoci un qualunque altro smartphone non-Apple. Se non possedete lo smartphone adatto, prima di farvi un Apple Watch dovrete per forza farvi un iPhone.
Chi dorme non piglia Apple Watch
Fra le funzionalità più interessanti dello smartwatch della Mela ci sono senza dubbio le funzioni di fitness e benessere, che mirano a migliorare la qualità della vita dell’utente. Peccato che Apple non abbia pensato a migliorare la qualità della vita di Apple Watch, ovvero la sua autonomia.
I limiti energetici del dispositivo obbligano a concludere la giornata appoggiando l’orologio sul suo stand per la ricarica e impedendo il monitoraggio del sonno, uno degli aspetti più interessanti nell’analisi delle abitudini quotidiane. Funzione che qualunque smartband da pochi euro invece può garantire senza sforzo. Che ve ne fate di una costosa fitness band che per la metà del tempo non viene indossata?
E’ “diversamente utile”
La presunta inutilità di Apple Watch è forse la critica che più spesso viene rivolta non solo ad Apple Watch ma all’intera categoria degli smartwatch, considerati ad oggi più che altro gadget da nerd impenitenti con l’hi-tech sotto il naso, oggetti incapaci di incidere sostanzialmente sulle nostre vite.
Se è vero che la tecnologia deve trovare spazio nella nostra quotidianità per semplificarne e migliorarne efficacemente il flusso, gli smartwatch ad oggi non sono ancora riusciti a rintracciare la loro dimensione ideale, limitandosi ad usurpare una regione anatomica del nostro corpo (il polso) senza però offrire un concreto valore aggiunto rispetto ai più classici orologi, che vincono ancora a mani basse in aree quali autonomia, stile e prestigio.
Se per voi qualche notifica non basta a giustificare un ennesimo aggeggio da indossare, ricaricare e configurare, Apple Watch (così come qualunque altro smartwatch) non fa per voi.
Orologio? quale orologio?
L’avvento dei cellulari ha nettamente ridimensionato il mercato degli orologi: avere sempre a portata di tasca un dispositivo che già include il segnatempo ha reso sostanzialmente inutile l’orologio tradizionale per gli utenti che lo fissavano al polso solo per ragioni pratiche (sapere che ora era). Chi scrive non indossa più un orologio dal lontano 1999, anno in cui ricevette in regalo il suo primo cellulare.
L’uso dell’orologio è sopravvissuto solo per quella specifica fascia di utenza che coniuga ancora l’accessorio a qualità estetiche e stilistiche, cioè tutti coloro che percepiscono l’oggetto come uno status symbol.
E’ vero, Apple Watch può essere considerato fra i migliori (se non il migliore) smartwatch dal punto di vista estetico; il raffronto diretto con le teste di serie della categoria è però inequivocabilmente ingeneroso e l’orologio della Mela appare allo stesso livello di una costosa patacca stile kitsch.
A partire da 419 Euro
419 euro possono essere poco o tanto, a seconda della prospettiva. Se la nostra prospettiva comprende la limitata compatibilità, un’autonomia dal fiato corto, una potenziale inutilità ed una carenza di stile… ecco, forse 419 euro per portarsi a casa questo accessorio potrebbero iniziare ad essere un po’ troppi.
419 euro è il prezzo del modello più economico, ma non illudetevi: anche se spenderete 13 mila euro per il modello Edition, il risultato non cambierà. Non abbastanza.