Sono tutti più o meno concordi nell’affermare che le auto elettriche saranno il futuro dell’automobile. Resta da risolvere il problema dell’autonomia. Alcune auto di Tesla Motors promettono (grazie a una batteria da 90 kWh) fino a 450 km di autonomia ma i veicoli in questione non sono adatti per piccole città dove normalmente si preferiscono auto elettriche più piccole, meno costose e che normalmente non garantiscono oltre i 200 km di autonomia.
Una possibile soluzione al problema dell’autonomia delle auto elettriche più piccole arriva dalla tedesca Nomadic Power che ha immaginato una soluzione originale, utile quando l’utente si deve spostare per distanze maggiori di quelle consuete: anziché modifiche all’aerodinamica, alla struttura del veicolo o all’unità motore, perché non sfruttare una batteria esterna?
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L’azienda spiega che il loro sistema è in grado di ricaricare un’auto elettrica in 5/10 minuti e che saranno disponibili specifiche unità anche per le Tesla. L’idea del “range extender” è piaciuta anche a Elon Musk che ha parlato recentemente del concept della batteria ausiliaria a rimorchio. Nello speciale rimorchio potrebbe essere integrata una batteria di capacità variabile (da 40 a 85 kWhs), in base alle necessità dell’utente.
L’accumulatore potrebbe essere caricato non solo a casa ma anche negli hotspot e ovunque vi sia una presa di corrente e quando è il momento più conveniente per eseguire la ricarica. Le stazioni potrebbero, tra le altre cose, proporre batterie già cariche, pagando una piccola somma e lasciando in cambio quella scarica. Ovviamente si potrebbe sfruttare anche l’energia solare da un sistema fotovoltaico, permettendo di ricaricare l’extender quando non è utilizzato.
L’idea è interessante, restano da vedere i costi e in ogni caso, perché effettivamente funzion,i sarà necessario il supporto delle case automobilistiche, e la presenza di stazioni di servizio ubicate in punti strategici lungo gli itinerari più importanti.