Si chiama Qtopia e se non la conoscete, non è colpa vostra. Ma è una delle (tante) piattaforme e standard che nascono in ambiente open source. Talmente open da essere acquistata da Nokia per circa 130 milioni di euro tutti pagati ovviamente alla piccola casa norvegese Trolltech e non all’ennesima comunità di fanatici del codice libero a tutti i costi, anche economici.
Imbarcata su Zaurus di Sharp, Mylo di Sony e varie altre apparecchiature (anche queste vendute per soldi veri e non “kudos” karmici dei predetti appassionati del lavoro gratuito per il profitto altrui) adesso diventerà l’arma con la quale il titano del fatturato per i telefono economici Nokia cercherà di contrastare l’offensiva di Google, che ha lanciato un’altra piattaforma * anche questa, sorpresa!, aperta al contributo gratuito da parte dei soliti volontari di cui sopra * Android.
Il risultato sarà uno scontro tra comunità di servitori obbedienti e gratuiti, che investono il loro talento (del quale probabilmente non sono neanche consci, oppure non hanno conti da pagare a fine mese) nella realizzazione degli strumenti con le quali le due multinazionali si potranno confrontare. Sarà divertente vedere quanto lavoro verrà immolato nel processo.
Trolltech fa parte dell’ambiente di sviluppo unificato LiMo Foundation, a sua volta legato allo standard tecnologico Commercial Grade Linux realizzato da Wind River (un altro colosso questa volta del settore embedded che ha trovato il modo di risparmiare sui dipendenti ricorrendo ai volontari in rete) come scelta per Common Integration Environment, contrapposto quest’ultimo in maniera frontale a Open Handset Alliance, lo strumento di promozione di Google per il suo Android.