L’International Trade Commission statunitense (USITC) sta esaminando le affermazioni di Nokia sulla questione brevetti che vede di nuovo contrapposti i finlandesi ad Apple. Nokia, spiega Reuters, ha inviato una lettera di cease-and-desist, strumento giuridico di largo uso nel diritto USA sulla questione relative alle proprietà intellettuali, con l’intimazione a interrompere immediatamente tutte le operazioni commerciali legate alla presunta violazione per brevetti Nokia sfruttati su iPhone e iPad.
L’azione è un’ulteriore escalation nella battaglia che vede contrapposte Nokia e Apple. Il 21 dicembre, lo ricordiamo, l’azienda finlandese ha citato in giudizio Cupertino per la violazione di brevetti che spaziano dal display all’interfaccia, all’antenna, ai codec video. La denuncia è stata inizialmente depositata nelle città tedesche di Dusseldorf, Mannheim e Monaco e in Texas, dopo qualche giorno nelle giurisdizioni di Helsinki (Finlandia), Londra (Regno Unito), Stoccolma (Svezia), Barcellona (Spagna), l’Aia (Olanda), Parigi (Francia), Honk Kong, Tokyo (Giappone) e anche in Italia (a Torino) oltre che all’International Trade Commission statunitense.
Nokia, o meglio quello che rimane dell’azienda dopo la cessione nel 2014 delle attività a Microsoft, afferma che dopo l’accordo del 2011 Apple “Ha rifiutato successive offerte fatte da Nokia per la licenza di altri brevetti che sono usati in molti dei loro prodotti”. Apple a sua volta ha depositato in un tribunale federale californiano una causa contro varie piccole entità accusate di cospirare con Nokia per “estrarre ed estorcere ricavi esorbitanti” sui brevetti. Le aziende, istigate da Nokia, si sarebbero messe d’accordo “usando ingiuste e anticoncorrenziali rivendicazioni di brevetti per tassare impropriamente le innovazioni dei produttori di cellulari”. Le entità non praticanti “complici” di Nokia sarebbero Acacia e Conversant per prime, e altre controllate di Acacia: Helsinki Memory Technologies, Inventergy, Sisvel, Vringo e WiLan.
Apple aveva puntato il dito contro Nokia già nel 2011, siglando alla fine della disputa un accordo. Cavilli nell’accordo in questione avrebbero permesso di attuare uno schema (illegale secondo Apple) consentendo ad aziende terze di violare gli obblighi dei termini FRAND (fair, reasonable, and non-discriminatory, equi, ragionevoli e non discriminatori), al fine di racimolare royalty più elevate.
Nokia è in possesso di tre portafogli “di valore” di proprietà intellettuali grazie alle prese del controllo nel 2013 di NSN e alla fusione nel 2016 con Alcatel-Lucent. La lettera di “cease-and-desist” può dare avvio a trattative finalizzate a un possibile accordo extragiudiziale fra le parti. L’USITC non ha al momento preso alcuna decisione: trattandosi pur sempre della fase iniziale di un’azione legale per violazione, a prescindere che si tratti di un illecito brevettuale o sul marchio o di copyright o di un caso di violazione di accordi di segretezza aziendali, il procedimento è lungo e complesso.