La notizia – citata da Reuters – secodo cui Nokia ha venduto la sua divisione pubblicitaria mobile è passata un po’ in sordina, ma il fatto che Radiate Media, una start-up statunitense precedentemente chiamata Matchbin, ha rilevato quel che era sorto nel 2007 quando Nokia era entrata nel mercato della pubblicità online acquistando a sua volta la start-up americana Enpocket, non è di scarso conto se non altro perchè segna una nuova ritirata di Espoo da un settore che altri ritengono strategico.
L’acquisizione di Enpocket risale ad un periodo in cui giganti come AdMob erano agli alboeri e iAd di Apple nemmeno esisteva ancora. Nokia aveva quindi intuito si può dire con anticipo la rilevanza di un settore che in molti reputano cruciale sia per i fornitori di contenuti per il mobile come per coloro che si occupano di piattaforma. La decisione di liberarsi del network pubblicitario mobile proprietario pone quindi domande su quella che potrà essere la strategia futura di Nokia. Se da una parte è comprensibile che nel momento di crisi si tenda a tagliare i costi delle unità meno redditizie, concentrandosi sugli obiettivi principali, è pur vero che liberarsi dell’intera divisione pubblicitaria mobile significa mostrare un preciso disinteresse verso un mercato comunque in espansione, e in cui Nokia mantiene ancora una rilevanza non indifferente.
Mentre restano alti spinta e interesse per i nuovi smartphone con Windows Phone, lentamente l’azienda finnica cala il sipario su numerosi progetti e divisioni esterne all’ecosistema Microsoft, il che secondo qualcuno rende sempre più plausibili le tesi di chi ritene che nel futuro delle Finestre ci sia l’acquisto del gruppo smartphone o dell’intera divisione cellulari di Nokia.