Prima di accordarsi con Microsoft, Nokia ha sperimentato altre strade e tra le scelte sul tavolo vi era anche la carta Research In Moton. Secondo TechCrunch la casa finlandese aveva pensato non solo a Google ma anche alla fiorente società canadese, per quanto quest’ultima pare non fosse tanto interessata all’idea di cedere in licenza il suo BlackBerry.
Se la scelta fosse ricaduta su Android, Nokia avrebbe ad ogni modo personalizzato alcuni servizi: Google Maps, sarebbe ad esempio, stato sostituito da Ovi, così come sarebbero stati personalizzati i servizi per la gestione delle email, i contatti, i calendari, l’app store e il software di gestione degli smartphone over-the-air: una serie di mosse per non dipendere totalmente dalla grande “G”, ma con il rischio di un rifiuto da parte di Google.
Aver preferito Microsof ha consentito di semplificare alcune scelte, risparmiare su alcuni fronti (Bing, ad esempio, sfrutta le mappe Navteq di Nokia) ma soprattutto impedito la nascita del duopolio Apple-Google (Nokia avrebbe potuto diversificarsi solo sull’hardware, ma mai sul software). L’accordo con Redmond per Stephen Elop (il CEO di Nokia) consentirà la nascita di un terzo sfidante nel mercato mondiale, un’alleanza che in qualche modo è strategica, sia per Microsoft, sia per Nokia.
[A cura di Mauro Notarianni]