La voce V2G (Vehicle to Grid) probabilmente oggi non dirà nulla a chi legge questo articolo, ma se le cose vanno per il verso giusto (come nelle idee di Enel X, Nissan e RSE) non passeranno molti anni affinché questo termine passi nella testa di tutti.
É infatti partita la sperimentazione in Italia di questa tecnologia, patrocinata appunto da Enel X, Nissan e RSE e probabilmente più avanti aperta a tutti i player che ne saranno interessanti, che mira a trasformare le auto elettriche in nodi in grado di immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione della rete.
Il progetto prevede l’utilizzo di due infrastrutture di ricarica bidirezionale di Enel X, installate nella microrete sperimentale di RSE che attraverso un’apposita piattaforma di controllo consentono di utilizzare le Nissan LEAF per la stabilizzazione della rete.
Energy sharing
Nonostante il progetto sia molto ambizioso e irto di difficoltà , soprattutto nell’ottimizzazione dei flussi e dei vantaggi per gli utenti, durante la conferenza stampa a Milano Alberto Piglia, Maurizio Delfanti e Bruno Mattucci hanno chiarito molto bene le dinamiche del progetto.
Al momento le Nissan Leaf Elettriche incluse nel progetto saranno utilizzate come batterie per l’accumulo e lo scambio di energia, quando connesse per la ricarica e in una posizione di tranquillità.
Le batterie infatti sono accumulatori di energia che grazie alla tecnologia V2G sarà distribuita nella rete elettrica ad uso e consumo di tutti gli utenti che ne hanno bisogno, sino a che l’auto non si troverà in condizioni di interrompere la distribuzione e programmare la ricarica completa per l’ora stabilita.
Ad esempio, lasciando l’auto in carica in Garage alle 18 di sera, questa potrebbe fungere da nodo V2G sino (ad esempio) alle 5 di mattina, accumulando energia e distribuendo quella in eccesso nella rete, per poi interrompere la distrubizione alle 5, per concentrarsi sulla carica completa, per le 8 di mattina quando è programmato l’inizio delle attività.
Un software permetterà appunto ai singoli utenti di capire le tempistiche della ricarica e della diffusione, ottimizzando i flussi a beneficio di tutti.
Questo contribuirà inizialmente ad una riduzione dei consumi elettrici totali per gli utenti che aderiscono, perché l’energia in eccesso è distribuita, quindi come fosse venduta, ma in futuro potrebbe anche portare ad una retribuzione da parte delle società al privato, magari in un momento in cui l’auto è poco usata.
Una bella idea
La sperimentazione è partita a Maggio e servirà a capire la fattibilità del progetto e anche come affinare il software, che probabilmente avrà una App per smartphone per la personalizzazione dei dettagli, in modo che ognuno possa indicare le tempistiche migliori per la condivisione delle risorse.
D’altra parte il futuro dell’automobilismo sembra passare proprio dall’alimentazione elettrica, se non in modo esclusivo, sicuramente importante: dai dati raccolti da Nissan circolano oggi in Italia 38 milioni di auto, di cui solo 20.000 sono elettriche, a cui sono dedicati i 5.000 centri di ricarica pubblici.
Ma già dal 2020 la situazione è destinata a cambiare per via dell’aumentare delle spese che si avranno nell’utilizzo di auto Diesel o Benzina, mentre le auto elettriche, che già godono di sgravi economici da parte delle assicurazioni, del bollo e dell’Ecobonus si potrà probabilmente aggiungere un ulteriore risparmio proprio grazie al V2G se le cose andranno bene, da una ricerca in Danimarca stimata dai 500 agli 800 Euro all’anno (in pratica il costo di un iPhone XR all’anno o di un iPhone XS ogni due).