La crisi delle macchine fotografiche digitali è iniziata con il crescente successo degli smartphone e la costante evoluzione delle loro capacità di immagine: un altro pezzetto di storia se ne va con l’annuncio di Nikon circa lo stop completo della produzione di fotocamere in Giappone.
Si parla di storia perché la prima fotocamera Nikon è stata lanciata sul mercato nel 1948 e la produzione è rimasta in Giappone per 70 anni. Il costruttore ha annunciato che entro la fine di quest’anno la produzione verrà interrotta presso l’ultimo stabilimento domestico di Natori, nella prefettura di Miyagi, per essere trasferito in Thailandia. La mossa sembra ormai obbligata, tenendo presente che all’agguerrita concorrenza dei camera phone nella fascia delle fotocamere compatte e meno costose, si è aggiunto il calo di vendite registrato dal 2020 a pochi mesi fa per pandemia e blocchi.
Nell’ultimo anno fiscale le perdite Nikon sono state pari a 34,4 miliardi di yen, circa 280 milioni di euro. Con lo stop della produzione di fotocamere nel suo ultimo stabilimento dedicato in Giappone, Nikon annuncia che la struttura di Natori non verrà chiusa ma dedicata a sensori e apparecchi per la salute. Viceversa verranno invece chiusi gli stabilimenti Nikon di Yamagata e Fukushima.
“Nikon prevede di centralizzare la produzione dei corpi macchina nella sua fabbrica in Thailandia, che è stata fondata nel 1990 e ha prodotto fotocamere e obiettivi intercambiabili per circa 30 anni. Le fabbriche nazionali di Nikon in Giappone continueranno a produrre componenti ad alta precisione per fotocamere e obiettivi intercambiabili.”
In ogni caso, indipendentemente dalle caratteristiche del mercato fotocamere, tutti i più grandi marchi di computer e dispositivi elettronici, concentrano la maggior parte della produzione da anni in Cina o in altri paesi orientali meno costosi, questo vale anche per la giapponese Nintendo, Sony e altri ancora.
Più che la fine di un’era sembra dunque una mossa obbligata, rassegnata rispetto al vanto e al lustro del Made in Japan alla base del miracolo economico Giapponese dal Dopoguerra fino ad arrivare ai più recenti anni di crisi del modello. Non a caso con l’annuncio dello stop della produzione di fotocamera Nikon in Giappone, arriva una rassicurazione «Il livello qualitativo dei nostri prodotti non verrà in alcun modo modificato, anche se realizzati all’estero».
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