Il consiglio di amministrazione di Nikon ha annunciato di aver pianificato la chiusura di Nikon Imaging (China) Co (NIC), una consociata con sede a Wuxi City, nel Jiangsu in Cina, dove l’azienda impiegava circa 2.500 lavoratori in una fabbrica che produceva fotocamere digitali compatte e obiettivi DSLR. La chiusura, dice Nikon, è dovuta alla “crescita degli smartphone” e alla crisi del mercato delle macchine fotografiche compatte.
L’annuncio di Nikon sulla chiusura addossa dunque chiaramente la colpa per questo provvedimento sulle spalle della rivoluzione degli smartphone. “Negli ultimi anni […] a causa della crescita degli smartphone, il mercato delle fotocamere digitali compatte si è rapidamente ridotto, portando ad una significativa diminuzione del tasso di operatività presso la NIC e alla creazione di un ambiente imprenditoriale difficile.” dichiara Nikon.
“In tale contesto, la società ha condotto un breve riesame e alcune discussioni approfondite sulle misure per ottimizzazione la struttura produttiva mondiale, misure riportate nel piano di ristrutturazione aziendale annunciato dalla Società nel novembre 2016. La Società ha deciso dunque di sospendere le operazioni di NIC.” Nikon afferma che le spese relative alla chiusura della fabbrica e alle “operazioni consolidate della sussidiaria” dovrebbero arrivare a circa 62 milioni di dollari USA.
Naturalmente, la fine di NIC non significa la fine di Nikon in Cina. Secondo Nikkei, Nikon controlla il 30% del mercato delle fotocamere digitali nel paese, e Nikon stessa dice che “continuerà a sviluppare in modo proattivo affari e servizi in Cina”. Questa mossa è semplicemente una conferma di una realtà dura ben poco sorprendente: lo smartphone ha ucciso il mercato delle compatte.