Nike uscirà totalmente dal mercato dei dispositivi indossabili. L’addio a dispositivi come la FuelBand e i gadget della serie Nike+, viene annunciato da C/net e confermato anche se con una formula non troppo chiara dal portavoce dell’azienda, Brian Strong: «allineiamo in continuazione le nostre risorse con le priorità di business. Le nostre priorità nel campo Digital Sport evolvono e ci attendiamo di fare dei cambiamenti nel gruppo che si occupa di questo dipartimento della nostra azienda. Ci sarà un piccolo numero di licenziamenti».
Nonostante non si parli esplicitamente di dismissione, la società avrebbe già informato i 70 membri del team hardware (parte di un più vasto gruppo di dipendenti che per Digital Sport totalizza 200 persone) di prepararsi ad un tglio del personale; secondo C/Net probabilmente saranno estromessi dalla società fino al’80% tra coloro che hanno lavorato alle smartband e agli accessori di elettronica indossabile di Nike. Sono già stati cancellati tutti i piani per una evoluzione della FuelBand e chiusi i progetti che erano in corso per nuovi gadget.
L’obbiettivo dell’azienda dello Swoosh, sarebbe quello di rifocalizzarsi sul mercato del software e del social, a fronte di un intensificarsi della competizione nel settore hardware che vede giungere sulla scena nuovi protagonisti ogni giorno, alzando il livello della competizione e creando condizioni per profitti più bassi. In arrivo ci sono anche grandi calibri, come Apple e probabilmente Google (attraverso partner che usano Android) e concentrasi su soluzioni software e di connessione social ad aziende che cui potrebbe offrire la loro collaborazione potrebbe essere la soluzione per far crescere il mercato di Nike.
Una di queste aziende alleate potrebbe essere proprio Apple. Non va dimenticato che Tim Cook è membro del consiglio di amministrazione di Nike ed Apple è da molti anni un partner primario, probabilmente il maggiore, di Nike nel progetto Nike+. I primi dispositivi indossabili di Nike furono in effetti gli iPod nano dotati di sensori, prima venduti in after market e poi integrati direttamente nell’hardware, compatibili con i sensori da scarpa di Nike. Oggi gli iPhone sono compatibili nativamente con questi sensori e il mondo Apple è certamente, il principale contributore alla comunità Nike+.