La giornata in borsa si chiude con un AAPL sotto pressione. Dopo i rialzi dei giorni precedenti, infatti, il titolo ha chiuso in ribasso di oltre il 5% scendendo sotto quota 105$, dopo essere partita ancora una volta molto forte ed avere superato quota 116$. A portare al ribasso le azioni sono stati due fattori, il calo generalizzato del Nasdaq (-3,54%) e, secondo alcuni analisti, il fatto che Apple non ha mantenuto le previsioni e lanciato il portatile da meno di 900 (se non 800 addirittura) dollari.
Su quest’ultima scelta sta crescendo il dibattito, anche a fronte di una serie di analisti che avevano addirittura fatto dei conti e delle tabelle per stabilire quanto Apple avrebbe guadagnato in mercato e in fatturato grazie al lancio di una macchine economica. In realtà buona parte degli osservatori si dice convinta (ora, a bocce ferme…) che Apple ha una sua filosofia e che pretendere un calo così drastico non era logico. C’è la convinzione che il MacBook da meno di 1000$ (il vecchio MacBook in plastica) sia comunque un buon viatico e il segnale che è stata intrapresa una strada: ‘Ci arriveranno a 799$ – dice Stephen Baker di NPD – ma a modo loro e al loro ritmo’. In ogni caso, nota Carmi Levy, senior vice president di AR Communications: ‘la macchina media di Apple costerà sempre di più della macchina media. Non si sono mai preoccupati del fattore prezzo. Il loro mercato di base è disposto a pagare di più per essere parte della loro famiglia e questa situazione non verrà mutata dal contesto economico’
Qualcuno, come Gene Munster di Piper Jaffray, sostiene che Apple potrebbe essere riuscita a creare una sorta di ‘trappola’ per superare il contesto macroeconomico difficile. Dopo avere visto le macchine l’analista si dice convinto che la metà delle persone che avrebbero speso 1099$, invece che il modello da 999$ compreranno quello da 1299$, rialzando i profitti e i margini.