Scrivono in alcuni forum online dei preoccupati utenti Pc: “Ho Windows Vista 64 bit ma non è compatibile con l’iPhone. Apple mi ha detto, tramite il servizio supporto clienti, di fare il downgrade alla versione 32 bit del sistema operativo”. Sembrerebbe che ci sia, dunque, una incompatibilità relativamente seria (Windows Vista o Xp a 64 bit sono poco diffusi e soprattutto hanno molti problemi di incompatibilità con le applicazioni 32 bit, rendendo in effetti il volume di utilizzatori alquanto risicato).
Engadget, il sito-blog con il dente avvelenato anti-Apple, cavalca subito l’opportunità e costruisce il caso che non è riuscito a costruire in altri modi. Anche in questo caso, comunque, deve ammettere che Apple ha segnalato tra i requisiti di utilizzo l’uso di una versione 32 bit del sistema di Microsoft.
Differente il caso invece dell’italiano Corriere della Sera, che segnala con un articolo intitolato “Problema tecnico rallenta vendita iPhone” un presunto problema che avrebbe parzialmente impedito le vendite. Poi, leggendo l’articolo, si scopre in realtà che il giornale italiano si è ispirato ad una segnalazione del Wall Street Journal che fa riferimento al sistema di inventario dei negozi At&T, che ha rallentato in maniera molto parziale la vendita di apparecchi. La maggioranza delle vendite, nonostante il divario di numero tra i negozi At&T e quelli di Apple, è nettamente a favore di questi ultimi.
Lo stesso discorso vale per l’attivazione della linea e del telefono – che si fa una volta a casa utilizzando iTunes – e che ha avuto significativi rallentamenti sui server di At&T: in alcuni casi (non è chiaro quanti) gli utenti hanno dovuto aspettare da quattro a dieci ore prima di avere la linea, soprattutto quando stavano “portando”, cioè facendo unbundling del proprio numero appartenente ad un altro operatore. Da ricordare che in Italia la procedura richiede almeno qualche giorno come standard.