E’ Chris Beard nuovo Ceo di Mozilla. Con una nota ufficiale rilasciata nella giornata di lunedì 28 Mozilla ha comunicato ufficialmente che il suo Ceo ad Interim è stato confermato permanentemente alla guida della fondazione che si occupa dello sviluppo del browser Firefox. «Il consiglio di amministrazione – si legge nel post sul blog in lingua inglese – ha esaminato molti candidati interni ed esterni a Mozilla e nessun’altra persona si è dimostrata più idonea». Chris Beard era entrato a far parte di Mozilla già nel 2004, poco prima della release di Firefox 1.0: durante gli anni trascorsi in Mozilla Beard è stato responsabile di larga parte delle attività, tra cui prodotto, marketing, innovazione, comunicazione, comunità e coinvolgimento degli utenti. Prima di ricoprire il ruolo di Ceo ad interim, Beard ha trascorso quasi un anno come Executive-in-Residence presso Greylock Partners (una società di investimento con un forte focus su tech). Poi, lo scorso aprile, il ritorno in Mozilla dopo le dimissioni del neo nominato Brendan Eich a seguito di pesanti scontri all’interno del consiglio di amministrazione.
Gary Kovacs (precedente CEO di Mozilla, alla guida della società AVG Technologies), John Lilly (altro ex CEO di Mozilla e partner della società di venture-capital Greylock Partners) ed Ellen Siminoff (CEO di Shmoop, società specializzati in online education) si erano dimessi lo scorso marzo per la scelta di affidare la fondazione ad Eich (che pure ne è stato uno dei fondatori). Nonostante la lunga esperienza in Mozilla e la fama di Eich (è il padre di JavaScript), avrebbero preferito una personalità esterna, con maggiore esperienza nel settore mobile e con visioni diverse per lo sviluppo del Firefox Os (il sistema operativo di Mozilla per smartphone). Ma al di là delle dinamiche interne, a fare notizia e a determinare le dimissioni di Eich erano state anche le sue posizioni in merito alle unioni omosessuali cui erano seguite violente proteste soprattutto in seno alla comunità che sostiene il software libero (con esplicite accuse di omofobia). A dare fuoco alle polveri la scoperta che Eich avrebbe donato nel 2008 mille dollari al comitato di sostegno al “proposition 8″, un referendum tenutosi in California il 2008 nel quale si chiedeva l’abolizione del diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso introdotto da una sentenza della Corte Suprema.