È partito il FATIH, il progetto che in Turchia ambisce a sostituire lavagne e libri di testo con moderni dispositivi informatici. Acronimo di Fırsatları Artırma ve Teknolojiyi İyileştirme Hareketi (più o meno: “Movimento per incrementare le opportunità rese possibili dalla tecnologia”), il programma non prevede – almeno per il momento – l’utilizzo di iPad. Apple, Microsoft e altre società della Silicon Valley si erano impegnate lavorando per il progetto (Tim Cook, a.d. di Cupertino, aveva anche fatto visita al Presidente Abdullah Gül) ma da quanto apprendiamo in questo articolo pubblicato un mese addietro sul sito della Camera di Commercio e Industria turco, il primo ministro Recep Tayyip Erdoğan ha annunciato che a 557.000 studenti di età compresa tra 14 a 15 anni e 100.000 insegnanti saranno dotati di un generico tablet Android prodotto da GeneralMobile, una società statunitense creata con il supporto di capitali turchi.
I tablet sono complessivamente un numero inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto (in passato si è arrivati a ipotizzare forniture per 10,6 milioni di pezzi). Tra le specifiche richieste dal Ministero della Pubblica Istruzione che probabilmente hanno impedito ad Apple di concorrere, la presenza di una porta USB e privilegi / punteggi specifici per società locali