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Nella gara delle multinazionali della Siicon Valley per il quartier generale più bello e innovativo Apple Park sembra destinato a mantenere il podio per diversi anni a venire, soprattutto ora che Google ha cancellato il suo progetto futuristico e faraonico. Il progetto presentato nel 2015 era stato creato dall’archistar Bjarke Ingels con il designer Thomas Heatherwick: prevedeva una immensa struttura di vetro all’interno della quale erano installati corridoi e uffici a cielo aperto, con la particolarità che i moduli degli uffici potevano essere spostati e riorganizzati all’occorrenza, come se fossero mobili o complementi d’arredo. Come dimostrano alcuni rendering che riportiamo da AppleInsider, si trattava di una struttura avveniristica che non avrebbe sfigurato in un film di fantascienza.
Purtroppo il mega progetto è stato accantonato e sostituito con una ben più modesta espansione degli uffici esistenti presso il Campus Googleplex. A questo si aggiunge la costruzione nelle vicinanze di nuove strutture interamente ricoperte da un tetto nero di pannelli solari che sembrano disposti come grandi tele di copertura. Un altro rendering mostra l’esterno non particolarmente accattivante del progetto, un salto abissale rispetto alla fusione tra interni vetro e natura del piano precedente.
Steve Jobs presentò il progetto di Apple Campus 2, ora ufficialmente battezzato Apple Park, nel 2011 solamente pochi mesi prima di morire. I più maligni sostengono che il futuristico progetto di Google presentato nel 2015 era stato ispirato proprio da quello di Apple, incluso l’ingaggio di un archistar e la filosofia di un tutt’uno tra interni, verde e natura. La nuova gestione Google però ha scelto di ridurre sensibilmente i costi, chiudendo diversi progetti avveniristici, tra cui anche il nuovo mega quartier generale per una soluzione molto più piccola, pratica e decisamente molto meno costosa. Il primato di Apple Park come sede aziendale più bella e anche interessante dal punto di vista architettonico è destinato a durare ancora a lungo.