Amazon ha distrutto un milione di posti di lavoro. L’accusa, per quanto non nuova, è interessante perchè viene lanciata da Nick Hanauer uno dei primissimi investitori di Amazon.com quanto il sito di Bezos muoveva i primi passi nel mercato economico.
Hanauer, un investitore e un venture capitalist tra i più noti negli USA, indica in Amazon un peccato originale: ha contribuito a far girare l’economia e offerto, con i suoi attuali 114 mila dipendenti sparsi per tutto il mondo, posti di lavoro, ma ha contribuito alla scomparsa di diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro: il riferimento è ovviamente alla crisi dei negozi tradizionali, che spesso di sono trovati a dover partecipare ad una lotta impari nei confronti del colosso statunitense, incapaci di poter tenere testa ad Amazon per quanto riguarda prezzi e convenienza.
Si tratta di un problema più volte toccato non solo da Hanauer ma da diversi osservatori economici, che hanno spesso sottolineato come l’avvento di Amazon (ma in generale della rete come strumento economico per servizi quali l’e-commerce) abbia portato molti benefici per i consumatori ma pochi per il mercato e per le imprese (soprattutto le piccole e medie imprese) incapaci di sostenere la concorrenza dei grandi attori del settore. Hanauer non sminuisce i meriti di Amazon ma sostiene che non si tratta di un bene esente da aspetti oscuri e controversi, che devono servire da monito per ampliare e sviluppare la discussione per un’economia futura più democratica.