Apple è decisa a scatenare le potenzialità dei chip NFC che si trovano all’interno dei suoi iPhone, trasformandoli in sistemi che non sono solo utili per Apple Pay, ma per leggere documenti ufficiali, attuare il riconoscimento dell’utente, sbloccare servizi. La miccia per dare fuoco alle polveri sarà iOS 13 all’interno del quale si trovano tutte le componenti software necessarie per liberare la piattaforma near-field communication (NFC, appunto), dalle limitazioni attuali.
Attualmente, come accennato, l’NFC di iPhone di fatto dal punto di vista dell’utente è usato solo per abilitare Apple Pay. Questo perché le app iPhone possono solo leggere i tag NFC. Con iOS 13 potranno invece scrivere direttamente su tag vuoti ma anche interagire con i tag usando protocolli nativi. Apple ha spiegato nel corso dell’ultima conferenza per sviluppatori WWDC 2019 che sarà così possibile creare app per la lettura del passaporto, smart card contactless e nuove forme di interazione con hardware che integra funzionalità NFC.
L’iPhone potrebbe così diventare un vero e proprio documento di identità digitale. Su iPhone 7 e seguenti con iOS 13, gli utenti avranno la possibilità di leggere una serie di smartcard e tag contactless, inclusi i passaporti biometrici con chip (un problema che aveva impedito l’arrivo dell’app per la Brexit) e altri documenti identificativi come ad esempio una patente.
Esperimenti in questo senso sono già stati fatti, ma passavano tutti per un’app che comunicava con un’app, un sistema molto meno sicuro del chip NFC che custodisce tutte le sue chiavi nel Secure Enclave, il cuore blindato che protegge tutte le informazioni di iPhone e dei Mac.
Alcuni sviluppatori sono già al lavoro per sfruttare la novità offerte da iOS 13, come segnala TechCrunch. Il governo giapponese ad esempio, integrerà il supporto ai tag NFC nelle app che prevedono la lettura delle carte d’identità digitali compatibili con lo standard NFC, introdotte nel paese del Sol Levante nel 2015. Oltre alla lettura dei dati anagrafici, usando l’NFC è possibile trasferire informazioni in modo facile e veloce ai dispositivi elettronici.
Questo sistema è usato in Giappone continuamente giacché il riconoscimento è associato a un numero univoco per ogni cittadino, utilizzabile per varie attività quotidiane, dal pagamento delle tasse alla richiesta di documenti alla pubblica amministrazione. Con iOS 13 la lettura della carta di identità giapponese potrà essere effettuata anche tramite iPhone, facilitando sia il lavoro delle amministrazioni locali, sia le attività dei comuni cittadini.
Anche gli utenti britannici potranno effettuare scansioni dei loro passaporti, sulla falsariga di quanto già spiegato con le funzionalità NFC disponibili in Giappone. Oltre alla scansione di documenti di riconoscimento, le app per iOS, come accennato, potranno scrivere tag NFC (scrittura NDEF) e anche bloccarli (se lo sviluppatore consente di farlo).
Il framework principale di Apple per la gestione dei tag NFC supporterà lettura e scrittura in vari formati, inclusi non solo i tag NFC NDEF (quelli gestibili attualmente) ma anche Mifare, FeliCa, ISO 7816 (usato ad esempio nei passaporti) e ISO 15693, permettendo di gestire NFC in applicazioni e situazioni molto più ampie di quelle possibili attualmente. La possibilità di “scrivere” sul chip potrà a breve portare alcune catene alberghiere a rendere compatibili le serrature digitali delle porte delle camere con gli iPhone, come era stat anticipato poco prima della WWDC da alcune fonti.
Apple ha anche annunciato il supporto di tag NFC con gli adesivi alla presenza dei quali è possibile iniziare la procedura di pagamento Apple Pay sul proprio dispositivo. Tra le prime società che in USA supporteranno questa modalità di pagamento ci sono la società di noleggio scooter Bird, la catena di negozi di abbigliamento Bonobos e anche i parchimetri PayByPhone.
Grazie a questo supporto anche in oggetti piccolissimi che non richiedono alimentazione elettrica, come un adesivo, basterà avvicinare il proprio iPhone per vedere avviare immediatamente su schermo in automatico una procedura di pagamento Apple Pay. Non occorre la presenza di un registratore di cassa abilitato e nemmeno il download di un’app dedicata da parte dell’utente.