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Next Media Animation mette nel mirino la campagna cinese contro Apple

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Next Media Animation, il gruppo “cult” di animatori taiwanesi noto per i filmati irriverenti su notizie varie nei quali sono sfruttati modelli 3D segnati da grafica approssimativa e movimenti piuttosto meccanici, ma ricchi di uno strano e assolutamente unico humor ,  ha pubblicato un video che sbeffeggia il governo cinese, la sua emittente nazionale (CCTV) e le relazioni della Repubblica Popolare con i brand locali quali Huawei, Xiaomi e ZTE.

Nel filmato denominato “Apple iPhone electric shock scandal” si parla della recente iniziativa di Apple, la decisione di avviare nel paese una campagna di sostituzione degli alimentatori contraffatti con dispositivi originali in seguito a gravi problemi accaduti con gli alimentatori non originali venduti da terze parti.  Nel video si mostra un finto Apple Store che vende “iPhone 6”, la polizia che non fa nulla nonostante passi davanti al negozio posticcio e un’insegna cada sulla testa di uno sfortunato passante e un bambino prenda a pedate il malcapitato.

Nel filmato si fa riferimento alle preoccupazioni da parte dell’occidente per meccanismi di spionaggio che sarebbero stati individuati in prodotti cinesi di Huawei e Lenovo, con un’enorme cimice che spunta da dentro un prodotto Huawei.

Una mucca lascia “ricordi” sui banchi dei mezzibusti dell’emittente CCTV: uno dei perni della presunta campagna di diffamazione che sarebbe in corso nei confronti di Apple. La speaker del filmato spiega che la casa della Mela si è scusata con i clienti, nonostante sia stato accertato che la causa dei problemi sia dovuta ad alimentatori di terze parti e non dispositivi prodotti da Apple. Nel filmato si vede un utente che cerca di restituire un caricabatteria difettoso al commesso che ha le fattezze di Tim Cook (il CEO di Apple) ma il malcapitato in questione viene folgorato da un bambino sfruttando un dispositivo mobile.

“Il nome di Apple è screditato da notizie false e da disinformazione intenzionale” si afferma ancora nel filmato; “il governo cinese vuole persuadere le persone a utilizzare marchi locali, a preferire nomi che operano localmente a livello economico e stimolino i consumi in loco”.

Nella scena finale, un panda con in testa il berretto con la stella rossa (un riferimento non troppo velato al governo cinese) insieme ai manager di Huawei, Xiaomi e ZTE, consegna un dispositivo che risveglia la donna folgorata da un alimentatore contraffatto.

 

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