Wordle è stato comprato dal New York Times: il gioco del momento, o per meglio dire la nuova ossessione di tutti gli appassionati di puzzle game, super copiato e clonato, che negli ultimi mesi ha ingombrato il flusso di notizie di Twitter, è finito delle mani del colosso americano dei media, come per altro riporta la testata stessa tra le sue pagine online.
Il gioco nasce da un’idea di Josh Wardle e del suo amico Palak Shah: ogni giorno i giocatori hanno sei possibilità di indovinare una parola di cinque lettere, e il motivo per cui Twitter (come accennavamo poc’anzi) è stato ultimamente invaso da questa nuova “mania” è dato dal fatto che al termine della partita il portale restituiva le statistiche, che venivano puntualmente condivise sul social network come modo per aprire la sfida con le persone di tutto il mondo.
In una intervista pubblicata dal New York Times il mese scorso, Wardle ha ammesso che il progetto è stato in parte ispirato da Spelling Bee, un gioco che il giornale offre agli abbonati e a cui a questo punto molto probabilmente si aggiungerà anche Wordle. Parte del fascino di Wordle è che a differenza di gran parte dei contenuti che circolano oggi su Internet è completamente privo di pubblicità o di abbonamenti da sottoscrivere: soprattutto, è un gioco lento, perché si può fare una sola partita ogni 12 ore.
Il Times non ha rivelato i termini dell’accordo, anche se in un comunicato stampa ha affermato di aver pagato Wordle «a sette cifre». Nel frattempo su Twitter Wardle ha scritto che sebbene sia stato incredibile vedere come il gioco sia stato in grado di portare così tanta gioia a così tante persone, l’esperienza complessiva è stata un po’ troppo «travolgente», dato che ha comunque mantenuto di tasca propria un gioco che come dicevamo è gratuito e altamente trafficato.Per il momento il portale di Wordle è ancora attivo, perciò chi ancora non ne sapeva nulla e vuole mettere alla prova le proprie capacità (tenendo conto che il gioco “conosce” soltanto parole in lingua inglese) può accedervi direttamente da questa pagina del sito ufficiale. Le regole sono semplici: si digita una parola di senso compiuto (altrimenti non la prende) di cinque lettere e si pigia invio: quelle evidenziate in grigio sono da scartare, quelle illuminate di giallo sono presenti nella parola ma non nella posizione in cui si trovano, quelle verdi sono lettere giuste al posto giusto.
Chi non mastica l’inglese ma vuole comunque provare questo genere di gioco può invece divertirsi con Par Le, una versione non ufficiale sviluppata da un italiano. Tra le ultime acquisizioni più clamorose nel campo dei giochi ricordiamo quella di Microsoft di Activision Blizzard e recentemente quella di Sony per Bungie.