Lo Stato di New York sta attivando un’inchiesta in merito alla vulnerabilità FaceTime, per capire se Apple si è mossa in tempo, e adeguatamente, nel tentativo di mettere in guardia i clienti. I risvolti potrebbero non essere rosei per la compagine di Cupertino.
L’avvio dell’inchiesta è stato annunciato dal Governatore Andrew Cuomo e dal procuratore generale Letitia James, come segnalato da Reuters. In una sua nota, Cuomo ha richiesto un “resoconto completo dei fatti” al fine di garantire che le aziende come Apple seguano le leggi in materia di tutela dei consumatori dello Stato.
Apple sta già affrontando una causa legale in Texas, promossa da un avvocato locale, secondo cui la vulnerabilità ha permesso di intercettare le conversazioni del cliente. In particolare, il legale sostiene di avere prove di questo in almeno una chiamata.
La vulnerabilità, che è stata individuata in iOS 12.1, ha suscitato scalpore nelle scorse ore. Successivamente si è scoperto che Apple era stato avvertita del problema già una settimana prima, sollevando dubbi sul perché non sia intervenuta tempestivamente.
Per il momento Apple ha disattivato le chiamate di Gruppo FaceTime, ma sta già lavorando a una patch per risolvere il problema su tutti i dispositivi interessati; si spera possa essere rilasciata entro la settimana.