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Neuralink, il primo uomo con chip nel cervello sta bene

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Si è ripreso completamente e senza effetti negativi sulla salute il primo uomo a cui è stato impiantato il chip Neuralink nel cervello lo scorso 30 gennaio: lo fa sapere Elon Musk, spiegando che adesso questa persona è in grado di controllare il cursore del mouse con la forza del pensiero.

L’uomo continuerà ad essere monitorato con costanza così da seguirne i progressi nell’utilizzo dell’impianto cerebrale chiamato N1. Per il momento il compito che deve assolvere è quello di cliccare il mouse col pensiero più volte possibile; poi una volta ottenuto un buon controllo è probabile che gli verranno assegnati altri compiti atti a valutare lo stato di attività del chip e del cervello al quale è ora collegato.

Il primo paziente umano con Neuralink si è ripreso completamente senza effetti negativi ed è in grado di controllare il mouse sullo schermo semplicemente pensando.

C’è ancora molta strada da fare prima che la tecnologia di Neuralink possa essere considerata “sicura” per l’implementazione su larga scala, ma secondo quanto emerge dall’ultimo aggiornamento sui dati raccolti e sui risultati raggiunti con questo primo paziente promette bene.

Elon Musk annuncia primo impianto cerebrale Neuralink su un umano
Immagine di Neuralink

Chip nel cervello per tutti

L’azienda adesso sta reclutando un maggior numero di pazienti per dare il via alla sperimentazione umana chiamata PRIME, acronimo di Precise Robotically IMplanted brain-computer InterfacE: avrà la durata di circa sei anni, durante i quali i pazienti saranno sottoposti a controlli regolari sia per monitorare i progressi fatti per quanto riguarda l’uso della tecnologia, sia per verificare che il chip N1 funzioni ancora come previsto.

Possono candidarsi (da qui) soltanto persone affette da più di un anno da tetraplegia causata da una lesione del midollo spinale o dalla SLA e con almeno 22 anni di età. Questo anche perché allo stato attuale, sebbene la tecnologia prometta di fare molto altro, è pensata principalmente per migliorare la vita delle persone con disabilità motorie.

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Se lo specifichiamo è anche perché già lo scorso novembre, quindi prima ancora che fosse portato a termine questo primo impianto, c’era la coda per farsi mettere in testa il chip di Neuralink. Ricordiamo infine che il chip di Neuralink non è il solo e neppure il migliore in assoluto: in Italia ad esempio c’è Corticale, che ha recentemente annunciato lo studio di un impianto cerebrale che sembra molto più potente.

Tutte le notizie che parlano dell’instancabile Elon Musk sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet.

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