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Neuralink, il primo paziente gioca a Mario Kart e vive meglio

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A tre mesi dall’impianto cerebrale il primo paziente Neuralink, Noland Arbaugh, vive meglio e gode di molta più autonomia, perché ora è in grado di giocare e comunicare con parenti e amici controllando il Mac con il pensiero: per la prima volta dopo otto anni può tornare a fare cose che gli erano impossibili o che richiedevano assistenza, cioè da quando ha subito una lesione del midollo spinale che lo ha reso quadriplegico paralizzandolo dal collo in giù sulla sedia a rotelle.

Prima dell’impianto cerebrale Neuralink Noland poteva gestire computer e smartphone solo usando uno stilo speciale con la bocca, soluzione che richiede comunque l’aiuto di un’altra persona per cominciare e che risulta poco precisa e anche molto faticosa.

Dopo l’impianto il paziente dedica fino a otto ore al giorno durante la settimana a test e sperimentazioni Neuralink, ma nel tempo libero e soprattutto nel weekend è costantemente aumentato il numero delle ore di utilizzo personale.

Neuralink, il primo paziente gioca a Mario Kart e vive meglio

Noland ora può giocare e comunicare anche da sdraiato, gioca a scacchi e Civilization VI con gli amici online, naviga in rete, effettua videochiamate, usa software sul suo MacBook, gioca persino a Mario Kart su Nintendo Switch, tutto questo controllando con la mente puntatore, movimenti, click destro e sinistro del mouse.

Le dichiarazioni entusiastiche di Noland descrivono i vantaggi offerti dall’impianto Neuralink rispetto alla sua vita precedente con soluzioni tradizionali:

«Mi ha aiutato a riconnettermi con il mondo, i miei amici e la mia famiglia. Mi ha dato la possibilità di fare di nuovo le cose da solo, senza bisogno della mia famiglia, a tutte le ore del giorno e della notte».

«Mi state dando troppo, è come un sovraccarico di lusso, non riesco a fare queste cose da 8 anni e ora non so nemmeno da dove iniziare a dedicare la mia attenzione».

Elon Musk annuncia primo impianto cerebrale Neuralink su un umano
Immagine di Neuralink

Noland è arrivato a usare l’interfaccia Neuralink fino a 69 ore in una sola settimana, di cui 35 ore per test e sessioni strutturate Neuralink e 34 ore per l’uso personale. L’aggiornamento da poco rilasciato dalla società di Elon Musk informa che alcuni dei sottilissimi collegamenti cerebrali si sono staccati, inizialmente riducendo le prestazioni, ma che il team è riuscito a recuperare potenza e precisione tramite correzioni su software e algoritmi.

Le potenzialità dell’interfaccia cervello computer non si fermano qui: la velocità di raccolta segnali ed esecuzione è già notevole, ma Neuralink sta lavorando per renderla identica o addirittura migliore rispetto agli utenti normodotati muniti di tastiera e mouse.

La sperimentazione con il primo paziente permetterà non solo di migliorare le prestazioni dell’impianto Link di Neuralink ma anche di ampliarle: sono già in corso i lavori per aggiungere il controllo via pensiero di sedie a rotelle, bracci robotici e altre tecnologie e dispositivi in grado di aumentare l’indipendenza delle persone colpite da tetraplegia.

Ulteriori dettagli sull’impianto di Neuralink in questo articolo; Elon Musk ha già anticipato il prossimo progetto Neuralink Blindsight per recuperare e/o ripristinare la vista. Tutte le notizie che parlano di Elon Musk sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet, invece per gli articoli su Tesla si parte da qui.

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