Nonostante gli aumenti dei prezzi degli ultimi anni, pare che Netflix stia diventando più economico in oltre 30 paesi. A prima vista può sembrare una contraddizione, ma in realtà la società starebbe facendo delle prove per trovare il giusto equilibrio tra entrate globali e crescita degli abbonati man mano che le abitudini degli spettatori cambiano dopo la pandemia.
L’azienda avrebbe praticamente dimezzato i prezzi in alcune parti del Medio Oriente come Yemen, Giordania, Libia e Iran – scrive il Wall Street Journal – ma anche nell’Africa subsahariana (più specificamente in Kenya), in America Latina (Nicaragua, Ecuador e Venezuela) e Asia (Malesia, Indonesia, Thailandia e Filippine). I tagli sono arrivati anche in Europa, ma hanno interessato solo la Croazia, la Slovenia e la Bulgaria.
L’appuntamento annuale dei rialzi
Gli aumenti periodici dei prezzi sono ormai diventati la normalità per Netflix: l’anno scorso hanno colpito principalmente il Nord America mentre nel 2021 le tariffe dei vari abbonamenti sono aumentate di qualche Euro anche in Italia. Va anche detto che, per accontentare proprio tutti, a novembre ha lanciato un abbonamento economico – ma con pubblicità – in 12 paesi, tra cui il nostro, a 5,49 € al mese.
La sorpresa del 2023
Queste nuove riduzioni dei prezzi degli abbonamenti invece arrivano in un momento in cui altri servizi concorrenti come Disney+, Hulu e Sling TV li stanno aumentando. Spiega il WSJ: «va decisamente contro le tendenze recenti: non solo per Netflix, ma per l’intero settore dello streaming. Alcuni di questi tagli sono sostanziali».
La strategia di Netflix
Durante la chiamata sugli utili di gennaio il co-CEO Greg Peters aveva spiegato che la società starebbe cercando di trovare quei paesi in cui si può permettere di aumentare i prezzi in modo da finanziare nuovi investimenti per i contenuti. Di strategie ne ha provate diverse, come quella di far pagare una tariffa mensile per quegli account che vengono condivisi con gli amici, ma in questo caso l’esperimento è fallito.