Le tre statuette vinte agli Oscar 2019 da Roma sono il trionfo di Netflix sul tappeto rosso. E poco importa se il riconoscimento di miglior film non è stato vinto dal lungometraggio in bianco e nero di Cuaron – già Leone d’Oro a Venezia -: la cerimonia del 2019 ha segnato l’affermazione del colosso della tv in Streaming nel mondo della produzione cinematografica mondiale, sul tappeto rosso più atteso dell’anno. Roma si è aggiudicato il premio per la miglior Fotografia, il miglior Film straniero e per il Miglior regista.
Nell’ultimo anno Netflix ha cercato di definire il proprio posto nel mondo del cinema: il gigante della tv in streaming è passato dagli scontri con i big di Hollywood all’ingresso nella Motion Picture Association of America, l’associazione che riunisce le major cinematografiche, come Disney, Fox, Paramount, Sony, Universal e Warner Bros.
Un ingresso dettato dal suo cambio di posizione sui diritti d’autore: ha abbandonato la Internet Association e si è schierata contro i siti di pirateria attraverso la Global Anti – Piracy Coalition assieme ad Amazon. Ma il passo decisivo è stato quello di cambiare le politiche sulla distribuzione, lasciando che alcuni film – e in particolare proprio Roma di Cuaròn – potessero approdare prima nelle sale cinematografiche e soltanto dopo una prima visione sulla piattaforma della tv in streaming. Un ruolo fondamentale è stato anche giocato, in questa corsa agli Oscar, dall’assunzione da parte di Netflix di Lisa Taback, mente di campagne di successo per gli Academy Award (ha portato alla conquista della statuetta Il paziente inglese, Shakespeare in Love, Chicago, The Artist e anche La vita è bella”).
Così Netflix si è aggiudicata la prima fila agli Oscar 2019: con Roma di Cuaròn ha ottenuto le nomination per dieci premi, tra cui i più attesi e prestigiosi riconoscimenti come miglior film e miglior regia. Roma aveva ottenuto la nomination anche per la migliore attrice protagonista (Yalita Aparcio), per la sceneggiatura originale (Cuaròn), per la fotografia (Cuaròn), per la migliore attrice non protagonista (Marina De Tavira), per il miglior film straniero, per il montaggio sonoro, per i migliori effetti sonori, per la miglior scenografia (Eugenio Caballero e Barbara Enriquez).
E non è l’unico film con cui Netflix ha gareggiato per la statuetta degli Academy Award: oltre a Roma, tra le nomination vi sono quelle per La ballata di Buster Scruggs, di Ethan e Joel Coen, e per un corto, End Game.
La ballata di Buster Scruggs è candidato alla statuetta d’oro per i migliori costumi (Mary Zophres), la miglior canzone originale (When a cowboy trasse his Spurs for Wings) e la miglior sceneggiatura non originale (Joel ed Ethan Cohen), mentre End Game è stato nominato come miglior cortometraggio documentario.
Per chi, pur amando il cinema, desidera prepararsi alla visione su Netflix, ricordiamo che è possibile consultare il nostro articolo su come abbonarsi a Netflix e sulle tariffe degli abbonamenti a Netflix. L’applicazione Netflix su App Store, invece, si scarica direttamente a questo indirizzo. Tutte le novità sulla piattaforma della tv in streaming si possono trovare nella sezione dedicata a Netflix di Macitynet