Nell’ultimo aggiornamento di Safari Technology Preview disponibile per macOS Sierra e macOS High Sierra, Apple ha attivato di serie i Service Workers. Sul blog dedicato a WebKit, il “motore” di Safari, è spiegata l’importante novità che vedremo nella versione finale del browser di Cupertino quando la nuova versione sarà ufficialmente disponibile per tutti.
Peculiarità dei Service Workers è in pratica un metodo che permette alle Web Application di trarre un vantaggio da persistenti processi in background. Un Service Worker è sostanzialmente uno script che agisce da intermediario tra la Web Application e la rete, intercettando le richieste che avvengono tra i due, agendo in modi differenti per esempio agendo in thread separati del browser.
Il codice memorizzato localmente può essere eseguito in qualsiasi momento anche quando la pagina web non è aperta in primo piano. Un esempio di utilizzo è la possibilità di utilizzare una Web Application offline in maniera flessibile ed efficiente, ma anche di recuperare automaticamente nuovi dati o migliorare le prestazioni in generale caricando in memoria le pagine che il browser dovrebbe cercare.
Il supporto per le API Service Workers era stato previsto ad agosto e Apple è stata dunque piuttosto veloce a implementare tutta la struttura di supporto. La tecnologia è promossa da Google evidenziando la possibilità di gestire alcune pagine web anche senza una connessione Internet. Safari si allinea dunque a Firefox e Chrome, già compatibili con i Service Worker; anche Microsoft ha deciso che il prossimo aggiornamento di Edge sarà compatibile.