Dopo la visita al “cuore” di BTicino che trovate su questa pagina vi portiamo a conoscere una delle aree più interessanti dedicata alla ricerca e sviluppo dello stabilimento di Erba che racchiude quella che possiamo definire la “mente” che si occupa dei progetti di domotica.
Alcune decine di milioni di attuatori prodotti e installati per il sistema a bus SCS di BTicino sono un bel traguardo per una tecnologia domotica “proprietaria”. Sono il risultato di politiche di vendita efficaci nel mondo degli installatori certificati che rappresentano per l’azienda la via maestra per diffondere le proprie soluzioni sia in ambito strettamente abitativo che nelle infrastrutture di servizio al pubblico e al turismo.
Le soluzioni wireless basate su ZigBee di cui vi abbiamo parlato nel nostro reportage post-CES e nella nostra intervista sono in arrivo, ma ad Erba, due piani sopra la potente unità produttiva che vi abbiamo mostrato nel servizio di ieri, si sta sviluppando un progetto che da una parte coinvolge la soluzione su Bus e dall’altra si apre al mondo di Internet of Things con una facilità di approccio a beneficio sia chi si occupa di installazione, sia dell’utente finale che sceglie la soluzione domotica.
Da tempo BTicino si è fatta promotrice del linguaggio Open Web Net che vuole coinvolgere non solo gli attori del mercato degli impianti elettrici automatizzati ma anche i produttori di tutti quei dispositivi, dalle caldaie agli impianti di condizionamento, dagli elettrodomestici alle stazioni meteo che possono aiutare l’occupante di una casa, di un albergo, di un ufficio a integrare gli strumenti per il comfort, il risparmio energetico, il benessere termico e i servizi quotidiani come il lavaggio degli indumenti e degli alimenti.
Siamo abituati a concepire Internet of Things come un insieme di oggetti dotati di sensori e in grado di trasmettere dati ma, a buon diritto, fanno parte di questa schiera anche lavatrici, frigoriferi, condizionatori tutti strumenti che per essere integrati correttamente in un impianto domotico devono comunicare correttamente con altrettanti strumenti di gestione.
Come ben sappiamo ogni azienda cerca di utilizzare un proprio protocollo di campo per ottimizzare al meglio risorse tecniche e software e mantenere il cliente nel proprio ecosistema. Il fatto che il mezzo di trasmissione comune è diventato il protocollo IP, permette che bravi ingegneri studino a fondo i comandi e il linguaggio di comunicazione con la periferica e riescano ad integrarlo in un software di gestione che renda più facile all’utente finale controllare ogni singolo oggetto che entra a far parte della rete domestica.
E’ in questa non semplice operazione o, se vogliamo, interessante direzione, che stanno lavorando gli ingegneri di BTicino: ottenere la massima integrazione degli oggetti connessi dei produttori più disparati in un sistema domotico dalla versatilità e sicurezza consolidate.
Per illustrarci il loro operato, l’ing. Santini e l’Ing. Pini con i loro collaboratori ci hanno mostrato la classica “valigetta da rappresentante” del sistema domotico MyHome, dotata dei tradizionali sistemi di controllo, lo schermo touch e il gateway di base che fa da “concentratore ed integratore” per tutto il sistema, ed arricchita con tutta una serie di accessori che i nostri lettori ben conoscono come la base meteo di Netatmo, il termostato Nest, il robot per le pulizie Roomba.
Ovviamente non potevano inserire nella valigetta un condizionatore Daikin o Hitachi, ma è comunque possibile interagire con i più noti sistemi di climatizzazione. A completare il kit alcuni componenti del sistema audio NuVo, azienda che il gruppo Legrand (di cui BTicino fa parte) ha acquisito per proporre impianti audio digitali interconnessi e integrati nella gestione domotica globale.
Tutto quanto è facilmente controllato da un iPhone, da un telefono Android e da uno Smart Watch Pebble tramite la piattaforma di integrazione di BTicino.
BTicino sta allestendo una libreria di comunicazione con i sistemi più richiesti dal mercato, arricchendola a ogni nuova richiesta dei cliente: un albergo che vuole ottimizzare l’efficienza dell’impianto di condizionamento con la presenza degli ospiti nelle stanze, una banca che deve integrare altri sistemi di gestione: il team interno di Erba è in grado di rispondere in tempi brevissimi alle necessità di realizzare dei “bridge software”, chiamati “driver”, tra un protocollo e l’altro.
L’effetto del lavoro d’integrazione non può rimanere soltanto “dietro le quinte”: ci deve essere un vantaggio sia per l’installatore che per l’utente finale e questo avviene in due momenti.
Nel primo chi si occupa di installare l’impianto ha disposizione una snella interfaccia web (niente macchinari proprietari) per gestire il gateway di BTicino, installare i driver di interoperabilità e configurarli per soddisfare le esigenze del cliente.
Nel secondo l’utilizzatore finale si troverà direttamente sullo smartphone, sul tablet, sugli schermi touch BTicino l’interfaccia per il termostato, per la stazione meteo o l’ennesimo componente aggiuntivo che diventa uno dei tanti elementi da controllare.
Un approccio di questo genere rappresenta un notevole passo avanti rispetto al passato: è sempre richiesta la presenza di un installatore qualificato per le prime fasi dell’impianto e del suo aggiornamento, ma grazie alla semplificazione dell’operazione la platea dei tecnici in grado di farlo si può allargare e rendere i costi più accessibili. Chi installa un impianto domotico avrà di fronte a se la capacità di farlo crescere non solo con i prodotti inseriti nell’ecosistema di base ma con tanti nuovi accessori che oggi e nel futuro saranno compatibili con il protocollo IP e gestibili con un’interfaccia già collaudata.
BTicino ha in mente di crescere ancora nelle capacità di aprirsi al mondo di Internet of Things senza rinnegare la tradizionale affidabilità che contraddistingue le sue soluzioni per la domotica.