Da MicroComputer a RetroComputer il passo è… lungo, lungo ben quaranta anni. Tanti sono quelli passati dall’uscita del primo numero di una rivista che per molti ha coinciso con la nascita di una passione, di un lavoro, di una nuova forma di comunicazione sulla tecnologia.
Esistevano già diverse riviste di informatica nel nostro paese ma MC, forte dell’esperienza del gruppo Suono nel campo dell’Hi-Fi era stata in grado da subito di mettere insieme la curiosità dei neofiti in un campo ancora da esplorare con il rigore degli ingegneri che analizzavano questo nuovo strumento, il computer, finalmente uscito dai grandi stanzoni delle istituzioni e pronto ad invadere non solo gli uffici dei tecnici ma anche le case degli utenti.
MCMicrocomputer offriva uno sguardo a tutto campo: dalle calcolatrici progammabili di TI e HP ai kit per autocostruzione di una tavoletta grafica per Apple II e cresceva con il crescere di soluzioni, computer, periferiche, nuovi campi di applicazione dell’informatica da quello artistico a quello del desktop publishing e via via per tanti anni di pubblicazione terminati 20 anni fa. Una rivista che è stata pure il luogo di formazione di tanti giornalisti e professionisti dell’informatica nel nostro paese.
RC RetroComputer è una sorta di PDF celebrativo con vecchi e nuovi contributi e viene presentato così da Marco Marinacci, a lungo direttore di MC Microcomputer con cui chi scrive si trovò a collaborare in uno dei primissimi corsi di Basic nella Bologna dei primi anni ’80 in una classe organizzata su TI99/4A:
“Per celebrare i 40 anni dalla nascita di MCmicrocomputer, è stata realizzata una non-rivista su proposta e con il contributo degli ex lettori. Ci sono alcuni dei miei articoli dell’epoca, e antecedenti, e una serie di articoli che si riconducono al passato, scritti da chi ha voluto contribuire. E’ stato realizzato un pdf di 234 pagine, RC RetroComputer che costituisce una specie di numero 0, ma la vera essenza è quella di uno spazio dinamico sul web, come i tempi moderni suggeriscono, consentono e richiedono.
Ci sono miei vecchi articoli (a partire da quello su Suono del 1976 che fu il primo in cui si parlò di personal computer in Italia) e una serie di contributi nuovi (un centinaio di pagine, su 234)….
Credo che possa essere interessante e anche utile curiosare anche per chi non è particolarmente appassionato e non ha vissuto i tempi eroici di quando i computer bisognava programmarli, e facevano poche cose che a noi sembravano tante, e costavano tanti soldi che a noi sembravano pochi. Insomma visto con gli occhi di oggi il trionfo delle assurdità. Ma anche le prime automobili erano trespoli rispetto a quelle di adesso, ma si fanno amare molto più di quelle di adesso. Ecco. sembra strano, ma per molti di noi anche per i computer è così. Forse non è un caso se uno degli articoli di RCretrocomputer si intitola “ma siamo pazzi o no?”.
Se avete vissuto quegli anni, quelle passioni, avete smanettato con un Vic 20, un Ti994A, un Commodore 64, un Sinclair ZX81 o volete conoscere come si viveva l’informatica in quei giorni e chi sono i “pazzi” che oggi si occupano di retrocomputing visitate questa pagina e scaricatevi il PDF.
Vi ricordiamo che nel 2009 Andrea de Prisco ha scannerizzato in PDF tutte le uscite di 20 anni di Microcomputer (1981-2001) e le ha raccolte in un sito ad hoc. Ne parliamo su questa pagina di Macitynet.