La roadmap proveniente dallo Special Interest Group (SIG) che si occupa della tecnologia Bluetooth, e in particolare della variante Bluetooth LE, rivela future funzionalità del protocollo wireless, incluso il supporto per la biometrica, localizzazione all’interno delle mura domestiche e il supporto all’IPV6. Il presunto piano del SIG (gruppo del quale fa parte anche Apple), mostra “Budapest” , “CS5A” e “Shangai”, nomi in codice di future generazioni del protocollo che dovremmo vedere da qui a tre anni, almeno stando a quanto riporta il sito MYCE.
Documenti confidenziali mostrano che il Bluetooth LE (“Low Energy”) è il principale obiettivo: gli utenti vogliono aumentare la durata della batteria di dispositivi sempre più piccoli.
Tra le caratteristiche pianificate per il futuro, una riguarda il posizionamento all’interno degli edifici, funzione che potrebbe in qualche modo essere legata all’acquisizione da parte di Apple di WiFiSLAM, piccola società che aveva creato una tecnologia per individuare la posizione degli utenti sfruttando le reti WiFi. L’iterazione Bluetooth, attesa per il 2014, sfrutta un’avanzata struttura a pacchetti che consente di individuare la direzione, il tracking di elementi e il posizionamento all’interno di una struttura.
Il supporto al protocollo IP6 nel Bluetooth LE permetterebbe inoltre di creare la cosiddetta “Internet delle cose”, un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti: assegnando ai dispositivi Bluetooth un identificatore univoco o un indirizzo IP, oggetti reali potrebbero essere localizzati e monitorati via internet. Per funzionare, gateway generici devono fornire un bridge tra il dispositivo e l’indirizzo IP, un problema al quale il SIG sta lavorando, benché ancora non sia chiaro quando la tecnologia possa essere pronta.
Oltre alle caratteristiche sopra descritte, le future versioni del Bluetooth permetteranno di sfruttare meccanismi di connessioni più veloci, consumeranno di meno, saranno sfruttabili da distanze maggiori e miglioreranno la privacy.
Apple ha ovviamente interesse nel supportare queste caratteristiche in iPhone e iPad così come nel da tempo “rumoreggiato” iWatch (l’orologio digitale da polso al quale starebbe lavorando da mesi). L’invio dei profili biometrici dall’iWatch ad altri dispositivi è una delle funzionalità per la quale si potrebbe usare il Bluetooth LE. L’ha detto in passato Ming-Chi Kuo, analista di KGI Securities, il quale aveva anche parlato di probabile supporto di “meccanismi sicuri d’identificazione dell’utente”, automatismi che potrebbero essere migliorati con il supporto al protocollo IPV6.