II valore delle criptomonete ha raggiunto livelli incredibili; fino a poco tempo i cybercriminali le consideravano interessanti ma ora ne sono ossessionati. L’ultima moda dei cybercrimnali è sfruttare il computer di ignari utenti che visitano vari siti web per effettuare il mining di criptomonete. È un’attività svolta all’insaputa dell’utente che impiega molte risorse, può sovraccaricare il processore e la scheda video, rallentando o anche bloccando il computer visitando semplicemente alcuni siti web.
Per evitare questo problema (ne abbiamo parlato qui), sono state sviluppate estensioni per i browser che impediscono ai siti truffaldini di sovraccaricare processore e scheda video impedendo le attività dei miner.
Nella versione 50 del browser Opera (al momento ancora una beta) gli sviluppatori hanno integrato direttamente un meccanismo di blocco che impedisce il mining delle criptovalute all’insaputa degli utenti da parte di siti web.
Dalla sezione Preferenze di Opera è possibile bloccare i miner Web. «Con l’opzione “NoCoin” (attiva per default) gli script nelle pagine web per il mining di criptovaluta vengono automaticamente bloccati» spiega Kornelia Mielczarczyk responsabile Quality Assurance del browser.
I meccanismi di scripting sfruttati dal mining, sovraccaricano il processore e la scheda video influenzando no solo sulle prestazioni ma con implicazioni anche dal punto di vista del consumo di energia. Quando un miner è in funzione, il computer consuma circa cinque volte più energia rispetto a un uso normale da ufficio.