In Corea del Sud Cupertino è già stata indagata per pratiche commerciali scorrette, ora arriva la minaccia di avviare una nuova azione legale da parte dei negozianti coreani contro Apple, accusata di imporre obblighi e vincoli superiori rispetto agli altri costruttori.
Normalmente i produttori forniscono a negozianti e rivenditori i terminali da usare per esposizione e dimostrazione, unità che poi vengono ritirate. Viceversa sembra che Apple in Corea imponga l’acquisto dei terminali. Questa pratica ora sarebbe poco o nulla sopportata, non solo perché i prezzi degli iPhone sono costantemente aumentati negli ultimi due anni, imponendo così ulteriori costi a carico dei negozianti coreani, ma anche perché Apple impone altri vincoli ancora.
Oltre all’acquisto dei terminali da esporre, i negozianti coreani lamentano che Apple controlla la posizione in cui verranno posizionati gli scaffali e anche dove verranno appesi i poster pubblicitari. La minaccia di avviare una nuova azione legale contro Apple è riportata dal Korea Herald. Al momento è già in corso una ricerca per stabilire a quanto ammontano i danni per i negozianti coreani che sembrano intenzionati a procedere per vie legali insieme ai tre principali operatori di telefonia del Paese.
Nel 2016 la Fair Trade Commission ha avviato una indagine su Apple per pratiche commerciali scorrette. Cupertino è stata poi accusata di aver imposto agli operatori di telefonia coreani volumi minimi di acquisto di iPhone, oltre all’obbligo di accollarsi parte dei costi di riparazione e pubblicità.