Lo storico costruttore di dispositivi audio annuncia la chiusura di tutti i negozi Bose in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia. La multinazionale sarebbe giunta a questa decisione a causa della crescente popolarità degli acquisti online, che avrebbe gradualmente spento l’interesse dei consumatori verso i negozi fisici.
Bose è stata fondata nel 1964 nel Massachusets: il primo negozio al dettaglio è stato stato aperto a Kittery nel Maine nel 1993. Negli anni la catena si è ampliatain modo consistente fino a contare oltre 200 punti vendite in tutto il mondo. Saranno in totale 119 i negozi dislocati tra Nord America, Europa, Giappone e Australia, che Bose chiuderà entro l’anno, mentre per il momento ne resteranno aperti all’incirca 130 tra Cina, Emirati Arabi Uniti, India e Corea del Sud.
L’azienda non ha rivelato quanti dipendenti saranno licenziati, ma si stima che saranno diverse centinaia. La promessa è di offrire una liquidazione tale da consentir loro di trovare un nuovo posto di lavoro per tempo.
«Le nostre cuffie a cancellazione del rumore, gli auricolari per sportivi con tecnologia TWS, gli altoparlanti portatili e quelli smart, che sono poi i nostri prodotti di punta, vengono ormai acquistati quasi esclusivamente online» ha dichiarato un portavoce di Bose. Poterli provare di persona nei negozi è stato fondamentale specialmente negli anni ‘90, quando Bose aprì il suo primo negozio negli Stati Uniti, ma nel corso degli anni questa possibilità ha lentamente perso la sua necessità.
Da un lato per la qualità generale dei prodotti: basta dire Bose per dare una definizione concreta di cosa si ha a che fare, dall’altro come dicevamo ci sono sia i negozi online – vedi Amazon – che permettono di effettuare il reso anche dopo un sufficiente periodo di tempo in cui è possibile provare con calma gli acquisti, sia la crescente diffusione di recensioni da parte dei clienti direttamente nelle schede di acquisto dei negozi, sia da parte di siti specializzati.