Negli USA è stata già presentata una class action contro Apple in merito alle registrazioni delle conversazioni con Siri, un programma che finora ha consentito ad alcuni dipendenti della Mela di ascoltare le conversazioni degli utenti con l’assistente vocale Siri con l’obiettivo di valutare e migliorare l’efficienza del servizio.
Nell’azione collettiva presentata negli Stati Uniti si parla di “illegittime e intenzionali registrazioni individuali e comunicazioni riservate registrate senza consenso”, avvenute dal 2011 a oggi. Nella causa si afferma che le registrazioni in questione sono avvenute in violazione di numerose leggi californiane, incluso le norme del California Consumer Privacy Act a tutela dei dati personali.
In California sono state recentemente introdotte nuove norme a tutela dei dati personali e queste proibiscono la registrazione di comunicazioni verbali senza il consenso di tutte le parti interessate. Nella causa si afferma che l’utente dà il suo consenso solo quando pronuncia esplicitamente “Ehi Siri” o richiama specifiche gesture dai dispositivi, affermando ancora che registrazioni che avvengono per altri motivi (es. per cause accidentali) non sono consensuali. Nei documenti di supporto per l’azione legale si parla di “ragionevoli preoccupazioni in merito a registrazioni che potrebbero finire ad agenzie governative per crare archivi di “impronte vocali”, registrando e memorizzando campioni vocali dell’utente, anche se Apple afferma che le registrazioni per migliorare la qualità di Siri sono effettate in modo anonimo, senza meccanismi di identificazione che consentirebbero di risalire all’utente originario.
Inspiegabilmente, nella documentazione della causa collettiva si riferisce che Apple informa espressamente gli utenti delle registrazioni e l’invio di registrazioni vocali per effettuare analisi sulla voce è esplicitamente citato negli avvisi legali che è possibile leggere da iOS, termini indicati anche nella pagina web di Apple dedicata alla privacy.
La class action mira a una a sentenza giudiziaria con la quale stabilire che Apple ha violato il codice civile e le norme californiane sulla privacy; si chiede che Apple cancelli le registrazioni degli utenti che partecipano all’azione collettiva e sia obbligata ad adottare provvedimenti che impediscano la registrazione delle conversazioni con gli assistenti vocali senza l’esplicito consenso degli utenti.
Apple ha già spiegato di avere sospeso l’ascolto delle registrazioni con Siri, che questo tipo di iniziative è in fase di riesame e che con gli aggiornamenti dei sistemi operativi all’utente sarà proposto di scegliere se desidera o no partecipare ai programmi di controllo qualità che consentono di migliorare il servizio. L’utente può eliminare possibili registrazioni avvenute ma bisogna disattivare “Ehi Siri” e la funzionalità di Dettatura
L’ascolto da parte di operatori umani delle registrazioni delle conversazioni con gli assistenti vocali non è una novità. Simili procedure per migliorare gli assistenti sono usate anche da Amazon per migliorare la qualità di Alexa e da Google per migliorare Assistente Google.
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