Appleinsider riporta di una class action intentata negli USA contro Apple per la funzionalità Assistenza WiFi integrata in iOS 9. La nuova funzione permette di rimanere connessi a internet anche se la connessione Wi-Fi è debole. Se, ad esempio, si usa Safari con una connessione Wi-Fi debole e una pagina web non viene caricata, il meccanismo si attiva e passerà automaticamente ai dati cellulare, in modo da permettere il caricamento della pagina web. Se il sistema è attivo, nella barra di stato del dispositivo è visualizzata l’icona relativa ai dati cellulare.
Alcuni utenti lamentano che la funzione incrementa l’utilizzo dei dati anche se Apple evidenzia nella documentazione che la quantità di dati cellulare usata potrebbe essere maggiore. “Per la maggior parte degli utenti dovrebbe trattarsi solo di una piccola percentuale in più rispetto all’uso precedente” dice Apple, ed evidenziando che se non si desidera sfruttare la funzione quando la connessione WiFi è debole, questa può essere disattivata dalla sezione Assistenza Wi-Fi in Impostazioni-Cellulare.
Secondo chi ha avviato l’azione collettiva, Apple non avrebbe adeguatamente spiegato la funzione e indicato dettagli sul funzionamento solo dopo che alcuni media hanno cominciato a riportare lamentele sulla questione, troppo in ritardo secondo i ricorrenti guidati dai legali William Scott Phillips e Suzanne Schmidt Phillips.
In un documento di supporto, Apple spiega che l’Assistenza Wi-Fi non si attiva se l’utente usa il roaming dati (non passerà automaticamente ai dati cellulare), funziona solo in presenza di app in esecuzione, non si attiva con il download di contenuti in background, e non si attiva con app di terze parti che consentono la riproduzione in streaming di audio o video oppure il download di allegati (ad esempio un’app email) in quanto potrebbero usare grandi quantità di dati.