Nei nuovi iMac di Apple è presente l’ancora ufficialmente da rilasciare chipset Z68 di Intel, con il quale è teoricamente possibile migliorare le performance dei drive allo stato solido sfruttando particolari tecniche di caching. A riferirlo è il il forum tonyxmac86, anche se la presenza del chipset era stata già individuata nel corso dello smontaggio per opera di iFixit.
Lo Z68 consente il caching dei dati nei sistemi equipaggiati sia con drive ibridi SSD/dischi tradizionali o nei sistemi con combinazioni di SSD e drive tradizionali nella stessa macchina. I nuovi iMac, lo ricordiamo, sia nelle varianti da 21.5”, sia in quelle da 27”, possono essere opzionalmente configurati in BTO con un disco rigido Serial ATA a 7200 giri/min. oppure con un’unità a stato solido o, ancora, una combinazione disco rigido + unità a stato solido. Selezionando l’unità a stato solido insieme a un disco rigido Serial ATA, Apple installerà Mac OS X e tutti i programmi sull’unità a stato solido, in modo da usare il disco rigido per video, foto e altri file. Un utente del forum di tonyxmac86 ipotizza che poiché Apple offre un’unità a stato solido da 256GB per +500,00 euro, è improbabile che la società intenda utilizzare il chipset in questione per migliorare le performance di economici drive ibridi o di piccole dimensioni di terze parti. L’adozione di questo chipset è ad ogni modo un buon segnale e non è da escludere che in futuro Apple potrebbe consentire di scegliere in fase di ordine BTO anche drive “combo” o ibridi.
Non è la prima volta che Apple ottiene in esclusiva chip da Intel. E’ già accaduto in passato con alcuni Mac ed anche i recenti MacBook Pro con Thunderbolt sfruttano tecnologie adottate per prima dalla casa di Cupertino.
[A cura di Mauro Notarianni]